IL PIANO
Lo illustra il presidente del II Municipio Francesca Del Bello. «Si tratta di un recupero del progetto originario degli architetti Libera, Moretti e Luccichenti che prevedeva il grande parco urbano lineare», spiega la presidente. Ci sarà una vasta area «semipedonale» con parchi giochi, uno spazio da vivere dove adesso c’è una giungla abbandonata. «Le aree asfaltate saranno ridotte dagli attuali quasi 25mila metri quadrati ai 19mila, la superficie verde resterà la stessa, saranno piantati 40 nuovi alberi. L’area del mercato del venerdì che adesso è un parcheggio sarà una piazza pavimentata e alberata». Il mercato è salvo. E il prato di ghiaia? I posti auto in meno? «Ci sarà una parte di prato pavimentata con materiale lapideo stabilizzato, assolutamente naturale. Degli attuali 486 posti, i 176 dell’area del mercato spariranno. Sulle strade sono 308, di questi 304 saranno redistribuiti». Giampaolo Giovannelli, assessore ai Lavori pubblici del II municipio, cerca il dialogo «puntiamo a un percorso partecipativo per migliorare il progetto senza stravolgerlo». E l’assessore al Verde del Municipio, Rino Fabiano assicura: «Faremo noi la manutenzione dei prati». Pensate a recuperare quelli che ci sono e a curarli, replicano quelli del no, invece di inventarne di «finti». Alessandra Pistolese del comitato tutela Villaggio Olimpico: «Questo quartiere ha bisogno urgente di una manutenzione straordinaria del verde e dei marciapiedi. E poi gli interventi proposti che stravolgono la viabilità vanno a intasare altre strade». Secondo il piano viale della XVII Olimpiade sarà percorribile da viale Tiziano fino a via Svizzera e poi da via Norvegia, la viabilità trasversale sarà possibile solo in via Belgio. Federica Alatri agronoma, «ma quale parco urbano? Non hanno idea di cosa sia un parco urbano».
E Beatrice Luzzi del Comitato spontaneo villaggio olimpico, «qui non c’è bisogno di altre aree pedonali, ce ne sono tante e abbandonate».
IL DEGRADO
«Più che degrado tanta zozzeria», taglia corto Alessandro. Ma si fatica a camminare su marciapiedi rotti ed erbacce. Tante volte è decaduta e rinata quella piana tra la collina di Villa Glori, il Tevere, la Via Flaminia e i Parioli, da sempre stata occupata da impianti sportivi (nei primi del Novecento c'erano il Campo corse Parioli per i cavalli, lo Stadio Nazionale, l’ippodromo di Villa Glori) Quando cominciarono nel 1958 i lavori per costruire il Villaggio lì c’era una baraccopoli, sin dagli anni Quaranta, si chiamava Campo Parioli, quasi 500 casupole. Poi il declino. «Quando le case erano dell’Incis - ricorda Mario Ciotti - il verde era curatissimo». Poi gli edifici passarono all’Ater e la storia è cambiata. «Negli Anni 80 il Villaggio era diventato una piazza di spaccio e prostituzione», viale degli Olimpionici la notte pien di trans. Un accenno di rinascita con l’arrivo dell’Auditorium e poi del Maxii, «le case dell’ente sono state vendute agli inquilini, c’è stato un ricambio generazionale». Sono tornati i passeggini sui viali dove si incontravano solo anziani. E adesso una nuova occasione per risorgere che però spacca il Villaggio. «Gli intererventi a favore sono stati comunque più numerosi di quelli contrari», assicura l'assessore Giovannelli. Il confronto continua. Il Municipio esaminerà adesso le proposte che i cittadini avranno inviato entro il 23 luglio e pubblicamente comunicherà gli esiti. Dopo il progetto andrà in Conferenza dei servizi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Luglio 2020, 09:24
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