Roma, allerta per le sanificazioni delle Chiese: «Rischiano di danneggiare le opere d'arte»
di Franca Giansoldati
Virginia Raggi sostiene la sanificazione delle 330 chiese di Roma, l'esercito si fa carico delle operazioni
Per esempio l'utilizzo di agenti chimici troppo aggressivi che si rivelano potenziali nemici per i marmi, i fregi, gli ottoni di pregio contenuti nelle chiese.
A questo punto si è aperto il problema che è stato esplicitato da uno dei vescovi ausiliari, monsignor Palmieri, il quale ha fatto avere ai parroci del centro una raccomandazione di carattere informale a ripensare alla procedura di sanificazione, almeno non in questi termini.
«La mia chiesa è piena di intarsi seicenteschi, ci sono suppellettili d'epoca, candelabri antichi, dipinti che si possono rovinare. Preferisco sanificare personalmente con prodotti idonei ma evitare il rischio di danneggiare il patrimonio» dice preoccupato uno dei parroci del centro che però desidera mantenere l'anonimato perché dal Vicariato, la scorsa settimana, è arrivata la singolare direttiva al clero di non parlare con nessun giornalista. Censura totale. Una specie di bavaglio.
E così il parroco, gentilmente, si limita a spiegare che la sanificazione l'esercito si farà all'esterno ma difficilmente all'interno della sua chiesa. Meglio pensarci da soli. Intanto la prossima settimana inizieranno i sopralluoghi per continuare le sanificazioni, solo che stavolta saranno studiate in base alle esigenze del luogo. Roma è piena di chiese incredibili con dipinti, affreschi, altari scolpiti, candelabri d'arte, scranni e mobili con bassorilievi unici. «I sali di ammonio quaternari non li userei mai».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2020, 09:19
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