Caos inumazioni e tumulazioni al cimitero Flaminio. Addirittura parenti e operatori delle agenzie funebri hanno dovuto fare da sé, ossia calare con le corde le bare nelle fosse, oppure caricarsi in spalla il feretro e riporlo nei loculi aspettando l'arrivo degli operai comunali per richiuderli. Non solo. In questi giorni al camposanto di Prima Porta continuano a fare capolino i carabinieri chiamati da partenti esasperati per le attese di ore o dai dipendenti stessi vittime di aggressioni. Come accaduto sempre l'altro ieri quando un uomo che doveva ritirare un'urna cineraria si è scagliato contro gli impiegati. Tanto che da ieri il personale accoglie le richieste blindato, protetto dietro le inferriate per evitare contatti diretti con il pubblico.
Ma che cosa sta succedendo nel cimitero più grande di Roma? Mancano gli operai. Dai 40 che erano un tempo si sono ridotti a una quindicina scarsa, al lordo di malattie, ferie e permessi per la 104. L'ultima sforbiciata è stata conseguenza di un'inchiesta dell'Arma per presunti illeciti nelle operazioni cimiteriali che ha visto coinvolti 15 dipendenti, nel frattempo sospesi. «Nemmeno gli interinali sono stati riconfermati - spiega Alessandro Bonfigli della Uil - Persino richiedere un'urna è diventata una operazione che richiede tantissimo tempo: bisogna intervenire con un pubblico ufficiale per rimuoverla dal deposito sotto sequestro giudiziario. Tutto ciò rende i cittadini ancora più aggressivi di quanto già lo siano».
Anche il 7 aprile arrivano i carabinieri.
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Aprile 2021, 09:44
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