Rifiuti, i camion Ama non utilizzabili per i cassonetti

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di Francesco Pacifico
Nuovi, fiammanti, capaci di compattare anche 27 tonnellate di rifiuti in un colpo solo, ma troppo avanzati per gli obsoleti cassonetti di Roma. Neppure sono arrivati nel disastrato parco mezzi di Ama che i nuovi 42 camion Csl si scoprono meno utili per la causa: lavorano quasi a mezzo servizio, perché funzionano di fatto a pieno regime solo per le operazioni di raccolta della differenziata. Mentre sono poco utilizzati per quella del talquale, la spazzatura indifferenziata che va nel sacco nero. Che nella Capitale è più della meta di quanto i cittadini gettano nei secchioni.

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A Roma tornano i cassonetti traboccanti e i sacchetti per strada. Salario, Balduina, pezzi di Prati, Centocelle, Trigoria, sono tante le zone che registrano ritardi nella raccolta e fanno temere nuove emergenze. Una situazione che sorprende, perché in città il grosso degli uffici è chiuso, bar e ristoranti sono frequentati meno del solito e mancano i turisti. Quindi è minore la produzione di spazzatura. Senza contare che gli impianti di lavorazione - compresi quelli di Ama a Rocca Cencia - grazie al minore lavoro durante l’era Covid, sono lontani dalla saturazione. Ma alla base dei problemi ci sarebbe anche l’uso a scarto ridotto che si fa dei nuovi autocompattatori. Che, spiegano da via Calderon de La Barca, sono “tarati” per lo più sui secchioni della differenziata come carta e umido. Infatti il braccio meccanico degli ultimi Csl che carica a livello laterale i cassonetti, non è stato a sufficienza tarato per l’attacco dei tanti obsoleti contenitori, che ancora sono collocati in città e che per la stragrande maggior parte dei casi vengono usati per gettare l’indifferenziato. Risultato? I camion fanno il primo giro per le operazioni di raccoglimento di carta e umido, ma poi non possono uscire per un secondo giro dove ci sono i vecchi recipienti. Risultato? Spiegano da via Calderon de La Barca, non si riescono a raggiungere in tempo anche un centinaio di postazioni, dove poi si formano cumuli di immondizia sui marciapiedi, perché la municipalizzata ha un parco mezzi, con vetture che hanno in media tra i 12 e i 13 anni e dove oltre un terzo è fermo per manutenzione.

L’azienda sta provando a correre ai ripari, tarando meglio i bracci dei mezzi su questo tipo di cassonetti, ma ci vorranno settimane, se non qualche settimana, per risolvere il problema. Ma quello dei Csl appena arrivati non è la sola criticità che deve affrontare Ama in questa fase e che si ripercuote sulla raccolta. Tra malattie, ferie e personale inidoneo, ogni giorno l’azienda si ritrova con il 30 per cento della forza lavoro in meno. Se non bastasse, la decisione di Ama di gestire in proprio la raccolta del porta a porta delle utenze non domestiche (bar, ristoranti e negozi) nel I, nel III, nel XIV e nel XV municipio fino a qualche settimana fa data in appalto, ha costretto Calderon de La Barca ha spostare su questo servizio oltre 200 addetti. Che chiaramente non possono occuparsi più di attività ordinarie come spazzamento e la raccolta di differenziata e indifferenziata.
 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2020, 00:05
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