A giorni si sarebbero dovute sottoporre ai vaccini anti-Covid invece quattro anziane sono morte e 46 persone lottano contro il virus. La Asl Roma 6 aveva raccolto le loro adesioni e le prime iniezioni erano previste a giorni: a partire già dal 27 gennaio. Non ne hanno però avuto il tempo perché il coronavirus era già entrato nella casa di riposo Cuore immacolato di Maria a Grottaferrata, gestita dalle suore dell’ordine “Povere figlie della visitazione di Maria” la cui casa generalizia si trova a Napoli. La casa religiosa è inquadrata come struttura socio assistenziale autorizzata all’esercizio dal Comune ma non è accreditata con la Regione Lazio né figura come una Rsa. Pertanto i vaccini agli ospiti sarebbero arrivati in un secondo momento.
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Ma il Covid ha battuto tutti sul tempo arrivando a far divampare un focolaio - il secondo a Grottaferrata in meno di un anno - che ha portato anche al decesso di quattro anziane tra i 64 e i 97 anni. Tutto inizia lo scorso 13 gennaio quando una donna accusa i sintomi del virus, le suore avvisano i sanitari e il giorno seguente la Asl Roma 6 compie tamponi a tappeto. Le degenti, 36, risultano tutte positive, a loro si aggiungono anche sei suore e quattro operatori socio sanitari per un totale di 46 persone infette. Partono i ricoveri che però non avvengono tutti nello stesso giorno ma si susseguono dal 14 gennaio al 22 gennaio, le ambulanze del 118 trasferiscono 19 persone dividendole tra il Noc, l’ospedale dei Castelli, il policlinico di Tor Vergata, l’ospedale di Frascati, il Sant’Eugenio, Villa Tiberia. Ad oggi la situazione resta critica perché nei reparti, comprese le terapie intensive, si trovano ancora 17 persone - fanno di conto all’Asl Roma 6 - e due di quelle che avevano lasciato la casa di riposo sono morte.
I DECESSI
Si tratta di una donna di 88 anni P.
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Non è escluso che il Covid-19 sia stato portato in struttura da uno dei 12 operatori che da tempo lavora nella casa religiosa prestando però servizio anche al di fuori. Ieri a Grottaferrata sono arrivati anche i Nas che hanno acquisito tutta la documentazione e verificato le condizioni interne. Non sono escluse sorprese anche perché se nelle strutture di riposo accreditate ed Rsa ogni 15 giorni vengono fatti i tamponi al personale impiegato - e le varie Asl ne tengono il polso - per le case di riposo private in genere questa supervisione manca. Fino a che non esplode il caso acclarato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Gennaio 2021, 00:14
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