Roma, partorisce e uccide la neonata: «Litigava con il compagno»
di Mirko Polisano
Acilia, partorisce in casa e uccide di botte la neonata: arrestata 29enne. Lei si difende: «È caduta dal letto»
LA TESTIMONIANZA
«Era molto attiva - fanno sapere dall'associazione - ha partecipato in passato i nostri incontri e a qualche manifestazione organizzata da noi per il decoro e la pulizia del nostro quartiere». Una famiglia che si era trasferita a Vitinia undici anni fa. Ludovica, la mamma Inge, 71enne di origini svedesi, e papà Luigi. Genitori pensionati e lei con una vita davanti e il sogno di realizzarsi. Nessun problema in apparenza.
«Non è mai stata attivata nessuna segnalazione affinché ci fosse un intervento dei servizi sociali», puntualizzano dal X Municipio. Ludovica parte alla ricerca del lavoro alla volta dell'Europa: destinazione Germania, dove inizia con qualche impiego saltuario e dove instaura una relazione con un coetaneo tedesco. Alti e bassi: «Non sapevo di essere incinta», racconta la 29enne agli investigatori e ai medici dopo aver partorito in casa. Probabile, invece, che sapeva di dover crescere da sola quella bimba. Una ragazza-madre con mille responsabilità, aspettative che potrebbero averla mandata in crisi fino a farla compiere quel tremendo gesto di scaraventare la sua piccola contro il pavimento. «Prima che partisse per la Germania - raccontano alcuni vicini di casa - si incontrava spesso in giro. Una ragazza sempre con il sorriso sulle labbra e allegra. Non possiamo ancora crederci».
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Gennaio 2020, 08:17
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