Sul mercato andava a gonfie vele, grazie a prezzi di vendita inferiori anche del 25% rispetto alla concorrenza. Ma un'azienda romana di commercio all'ingrosso di bevande, con stabilimento a Fiumicino, poteva permettersi un listino "stracciato" soltanto perché agiva illegalmente. I Finanzieri del comando provinciale di Roma, congiuntamente a personale della direzione di coordinamento metropolitano dell’Inps, infatti, hanno scoperto che lì ci lavoravano 288 persone in nero.
Fiumicino, l'azienda con 288 persone in nero
A destare sospetti sono stati proprio le condizioni di vendita estremamente vantaggiose. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle della compagnia di Fiumicino e del servizio di vigilanza ispettiva dell’Inps, è emerso che le maestranze erano state formalmente assunte da una società cosìddetta “cartiera”, costituita cioè ad hoc per addossarle gli oneri fiscali e contributivi, che somministrava il personale “dipendente” a imprese bisognevoli per le lavorazioni.
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Con tale meccanismo sarebbe stato omesso il versamento di contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi per oltre 6,5 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 11:55
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