Bus a metano per l'Atac, la gara era regolare: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar

La ditta si era aggiudicata l'appalto Atac, il ricorso dei concorrenti l'aveva estromessa

Bus a metano per l'Atac, la gara era regolare: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar

di Fabio Rossi

È regolare e valida la gara per la fornitura di 244 bus a metano da 12 metri per l’Atac - con dieci anni di manutenzione e opzione per l’acquisto di altri 78 mezzi dello stesso tipo - bandita lo scorso anno, dalla società Giubileo 2025 per conto dell’azienda di via Prenestina. Lo ha stabilito la quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Rosanna De Nictolis, ribaltando l’ordinanza del Tar del Lazio che, a febbraio, aveva bloccato l’appalto, annullando la graduatoria pubblicata dalla commissione aggiudicatrice e disponendo il “subentro” del secondo classificato. Il valore del bando è circa 125 milioni di euro, che sommati ai circa 40 di opzione portano ad una potenziale complessiva commessa del valore di circa 165 milioni di euro.

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LA VERTENZA

All’appalto hanno partecipato due società: Solaris Italia e Romana Diesel. Stando ai documenti di gara, era necessario presentare un prototipo del mezzo con le caratteristiche essenziali di quelli che sarebbero poi stati forniti ad Atac, tra cui il numero delle porte del veicolo: tre, come per tutti i bus da 12 metri in servizio nelle città. Invece l’azienda vincitrice aveva chiesto a Giubileo 2025 di poter esibire come prototipo un veicolo a due porte. Il ricorso alla giustizia amministrativa della società seconda classificata verteva proprio su questo aspetto: la valutazione dei mezzi cambia se la vettura ha due oppure tre porte. E, poiché la gara prevedeva «a pena di esclusione» che i prototipi avessero «caratteristiche che non possono mancare, tra le quali il numero delle porte», il Tar non aveva considerato valida la classifica finale.

IL DISPOSITIVO

Il Consiglio di Stato ha invece riconosciuto la correttezza del chiarimento reso dalla stazione appaltante - che aveva ammesso la presentazione, ai fini della prova, di un autobus a due piuttosto che a tre porte - e dell’operato della commissione giudicatrice che ha legittimamente portato a termine la prova sul modello fornito, tenendo conto del numero delle porte nei giudizi assegnati. «Di qui la ragionevolezza dell’esame compiuto dalla Commissione senza necessità di motivare esplicitamente in merito al numero delle porte - si legge nel dispositivo - fatta salva la discrezionalità nell’attribuzione di punteggi a seguito delle prove condotte secondo il “protocollo” individuato dalla legge di gara».

Sostanzialmente, gli autobus che saranno consegnato all’Atac dovranno avere necessariamente tre porte, mentre il prototipo richiesto per la prova pratica poteva legittimamente averne due. Ora, la palla passa all’azienda vincitrice: la tempistica di fornitura prevede la consegna di tutti i 244 bus «entro 20 mesi dalla sottoscrizione del contratto».

LA SITUAZIONE

«Siamo soddisfatti di questa sentenza, ma soprattutto apprezziamo la celerità con cui si è espresso il Consiglio di Stato, nell’interesse dei cittadini romani - commenta Marco Sangiorgio, amministratore delegato della società Giubileo 2025 - Eravamo fiduciosi, e l’esito conferma la correttezza con cui ottemperiamo ai nostri compiti di stazione appaltante. La cosa più importante è che i cittadini e i pellegrini che raggiungeranno Roma per il Giubileo potranno beneficiare di un parco autobus rinnovato». Giubileo 2025 è una società che assicura l’attuazione degli interventi funzionali all’accoglienza e alle celebrazioni dell’Anno Santo del prossimo anno. A partire da febbraio del 2023, la società ha già avviato 185 affidamenti per un totale di 444 milioni di euro, principalmente in ambito di lavori infrastrutturali e mobilità.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2024, 13:45
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