L'Fbi prenderà parte alle indagini sull'assassinio: lo fa sapere il capo della polizia ucraina, Khatia Dekanoidze. «Ho appena incontrato i rappresentanti dell'Fbi in Ucraina - ha detto Dekanoidze - e anche loro saranno coinvolti nelle indagini. Spero molto che domani o dopodomani i nostri colleghi stranieri arriveranno per aiutarci nelle investigazioni».
Sheremet è il primo giornalista ucciso in Ucraina nel 2016, anno in cui il triste primato, con dieci morti, spetta all' Afghanistan. Appena il mese scorso si è saputo che un giornalista del network statunitense National Public Radio (Npr), David Gilkey, e il suo traduttore, Zabihullah Tamanna, sono morti in un attacco mentre viaggiavano con l'esercito afghano nella provincia meridionale di Helmand. Ma anche in India lavorare nei media è molto pericoloso. Quest'anno i morti sono stati quattro, e tre nel vicino Pakistan.
Dall'altra parte del mondo, uno dei luoghi più rischiosi per gli operatori dell'informazione è certamente il Messico. Dall'inizio dell'anno i morti sono già sei. Più che in Iraq o Siria - dove imperversa l'Isis, che nel 2014 ha mostrato al mondo le sue intenzioni decapitando i reporter americani James Foley e Steve Sotloff e numerosi altri - dove negli ultimi sei mesi sono morti rispettivamente quattro e cinque giornalisti. E quattro sono morti anche in Yemen, e due in Turchia, dove appena quattro giorni fa, nella notte del golpe, è rimasto ucciso un fotogiornalista, Mustafa Cambaz.
E la tendenza, a livello globale continua ad essere drammatica, ormai da molto tempo.
Negli ultimi 25 anni, secondo un rapporto diffuso a gennaio dalla Ifj, sei mesi fa erano 2.297 i giornalisti e gli operatori nel settore dei media che hanno perso la vita cercando di informare il mondo su guerre, rivoluzioni, criminalità e corruzione. Oggi sono quindi quasi 2.350. Nel 1990, anno in cui la federazione ha cominciato a raccogliere questi dati, il bilancio dei giornalisti morti era di 40 all'anno, ma dal 2010 non è mai sceso sotto la soglia dei 100. «Gli ultimi dieci anni sono stati i peggiori - ha commentato in un'intervista il segretario generale della federazione, Anthony Bellanger - e il 2006 è stato il peggiore di tutti, con 155 morti».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Luglio 2016, 14:34
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