Matteo Renzi firma il referendum di Salvini sulla giustizia: «A testa alta». E la Lega posta la foto

Matteo Renzi firma il referendum di Salvini sulla giustizia: «A testa alta». E la Lega posta la foto

È la giustizia ad avvicinare inaspettatamente i due Matteo della politica italiana: Salvini e Renzi spingono entrambi per «una giustizia più giusta» e lo fanno attraverso il referendum. È lo strumento scelto dal segretario della Lega che insieme ai Radicali sta seminando gazebo in giro per l'Italia (allestiti pure in spiaggia e sui traghetti) per la raccolta delle 500 mila firme necessarie. E il leader di Italia viva sposa la causa e la sottoscrive «a testa alta», con viso sorridente come si vede nel tweet postato dal profilo Twitter ufficiale della Lega.

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Accerchiato dalle telecamere sotto il sole di mezzogiorno davanti alla sede romana dei Radicali, Renzi firma tutti e sei i quesiti, compreso quello sull'abolizione della legge Severino (sull'incandidabilità e ineleggibilità dei politici in caso di condanna). E benedice l'iniziativa come «uno straordinario strumento di pressione perché il Parlamento faccia la propria parte», in vista della riforma della giustizia del governo che in realtà arranca.

Il nuovo asse dalla legge Zan alla giustizia

Nel nuovo asse fra i due leader non c'è quindi solo il disegno di legge Zan (entrambi puntano su alcune correzioni decisive, come la cancellazione dell'identità di genere, per approvare il testo). La sintonia passa anche dalla giustizia. E dai referendum che chiedono, tra l'altro, processi veloci, tempi certi, separazione delle carriere, certezza della pena. Per i due Matteo, quelle firme non sono un ostacolo alla riforma voluta dalla ministra Marta Cartabia. Lo dimostrano i commenti simili. Per Salvini «la riforma è un primo passo, non è una riforma complessiva», chiarisce in piazza del Popolo davanti ai banchetti insieme agli esponenti dell'Udc. Tuttavia va difesa, conferma e aggiunge: «Se il presidente del Consiglio, Draghi riterrà di porre la fiducia, avrà la fiducia della Lega».

Anche Renzi assicura il suo «pieno sostegno» alla riforma, pur ammettendo: «Avremmo voluto molto di più, ma noi ci siamo». E subito dopo lancia una frecciata all'altro storico rivale, il Movimento 5 stelle, ricordando che è quello il partito «che sta dando la spallata contro la giustizia, presentando 900 emendamenti al testo della riforma». Parole quasi fotocopia di Salvini nel pomeriggio: «Se uno presenta 900 emendamenti per rallentare la riforma della giustizia non vuol bene al Paese, non fa il bene del Paese». Poi rimarca l'«incredibile interesse e la partecipazione al referendum, per cambiare la giustizia dopo trent'anni di chiacchiere». E chiude euforico: «Sta firmando mezzo mondo, di tutte le parti politiche, di qualsiasi professione, di qualunque città o ceto sociale». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Luglio 2021, 21:56
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