Ong, Saviano scontro con DiMaio: "Nega di averlo fatto, ma le ha chiamate 'taxi del mare'. Chieda scusa per quell'orrenda dichiarazione"

Ong, Saviano scontro con DiMaio: "Nega di averlo fatto, ma le ha chiamate 'taxi del mare'. Chieda scusa per quell'orrenda dichiarazione"
Si riaccende la polemica tra lo scrittore Roberto Saviano e Luigi Di Maio. Il candidato premier del M5S lunedì ha detto all'agenzia tedesca Dpa di non aver mai definito le Ong "taxi del mare". Ma interviene prontamente Saviano su Facebook, linkando i post pubblicati da Di Maio sulla scia delle dichiarazioni di Zuccaro.

È nuovamente scontro tra Roberto Saviano e Luigi Di Maio. Il pomo della discordia è, acora una volta, la credibilità e l'onorabilità dell'intenso lavoro delle Organizzazioni non governative nel Mediterraneo. Il candidato premier del M5S in un post del 21 aprile scorso, le aveva definite dei "taxi del mare", scatenando un vespaio di polemiche che ha coinvolto fin da subito l'autore di Gomorra, da sempre in prima linea contro bufale e fake news che costantemente viziano la dialettica politica sulle urgenze sociali. Le parole di Di Maio, che come tanti oramai utilizza i social come fosse la bacheca d'un circolo bocciofilo, sono state riproposte da Saviano, smentendo così la smentita del politico pentastellato: "Chi paga questi taxi del Mediterraneo? E perchè lo fa? Presenteremo un'interrogazione in Parlamento, andremo fino in fondo a questa storia e ci auguriamo che il ministro Minniti ci dica tutto quello che sa." Queste le parole di Di Maio. Precise, impossibili da fraintendere né tantomento da sconfessare.
Una dichiarazione che, scrive Saviano in un lungo post, «dà il via a una strategia politica criminale. Dopo il consenso mediatico di quella sua orrenda dichiarazione (perché fortunatamente le persone, prese singolarmente, la pensano diversamente sui migranti; è quando ci si rivolge indistintamente alle masse del web che il ragionamento si azzera e vince la rabbia) Minniti ha avuto mano libera sugli accordi libici che, vale la pena ricordarlo, l'Italia ha stretto con trafficanti inumani di esseri umani e non con un governo organizzato per fermare i flussi e in grado di offrire una alternativa al mare se non valida quanto meno accettabile sul piano dei diritti umani. L'alternativa ai viaggi in mare, oggi, grazie a quegli accordi, sono detenzione forzata e tortura, ma tutto lontano dagli occhi, per potersi ancora definire "di sinistra"».
Saviano s'è rivolto anche a Carmelo Zuccaro, Procuratore della Repubblica di Catania, chiedendogli conto dell'indagine sulle Ong: «che fine ha fatto il Suo “mero sospetto” su alcune ONG che operavano nel Mediterraneo? Da nove mesi aspettiamo di sapere cosa ne sia stato del fascicolo conoscitivo sulle 7 ONG attive nel Mediterraneo con le loro 13 imbarcazioni che ha tanto pubblicizzato lo scorso aprile. Lo scorso aprile, ad ascoltare le dichiarazioni di Zuccaro c’era il politico sciacallo che ha aperto la strada al governo sciacallo perché, in questa continua guerra elettorale, ogni occasione è utile a raschiare consenso».

Che i social siano diventati una sorta di dopolavoro per i politici è un fatto noto; e che a ogni piè sospinto questi diventino veicolo di sciocchezze conclamate è altrettanto inconfutabile. Ma se come diceva Deleuze tutte le parole sono dei sintomi, allora è bene che iniziamo a domandarci, con più attenzione e impegno, quale sia la malattia che avvilisce oramai da un ventennio la discussione politica su temi così importanti e determinanti per la nostra società.  
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Gennaio 2018, 20:10
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