Intanto saranno pubblicate sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture tutte le convenzioni sulle concessioni autostradali. Lo annuncia il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Toninelli in un post su un social sottolineando di aver preso la decisione «in modo da dare davvero trasparenza all'opinione pubblica sui numeri grazie ai quali i padroni delle autostrade si sono arricchiti gestendo beni che appartengono a tutti noi».
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Per il ministro la pubblicazione da parte di Autostrade della convenzione è uno degli «effetti dell'azione politica del Governo del cambiamento. Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis,
Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico».
«Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni '90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte», ha aggiunto in audizione alle commissioni riunite di Camera e Senato di una «montagna di extraprofitti». «Degli extraprofitti hanno beneficiato totalmente le società concessionarie, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi», ha aggiunto.
«Nel 2016 i "signori delle autostrade" hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all'anno prima», ha agggiunto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Agosto 2018, 20:41
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