Mancano ancora due mesi alle feste di Natale, ma con i contagi già in lieve risalita e lo stato d'emergenza che a quel punto sarà agli sgoccioli, ci si inizia a chiedere che cenone sarà. Con meno restrizioni o con esattamente le stesse in vigore oggi? Oppure le limitazioni saranno maggiori? Chiaramente, trattandosi di una pandemia e di un virus che ci ha abituato a ondate invernali, è difficile fare previsioni accurate in questo momento. Tuttavia tra gli esperti serpeggia una certa fiducia.
Natale, cosa si potrà fare quest'anno
Nel senso che «se pensiamo a come sono andate le feste lo scorso anno», quando erano da poco state introdotte le zone "a colori" per differenziare le fasce di rischio sul territorio e si impose un lockdown preventivo per bloccare i contagi, «quest'anno il problema non si pone affatto» chiosa uno dei componenti del Comitato tecnico scientifico, «abbiamo già strumenti e competenze giuste». «Grazie al Green pass ci sono già limiti definiti e tutele che a Natale 2020 sognavamo». L'allusione è alle soglie di vaccinazioni raggiunte nella Penisola - dove oggi si sfiora l'87 per cento della popolazione vaccinabile immunizzata - ma anche all'obbligo di indossare la mascherina al chiuso o al distanziamento di un metro tra i clienti dei locali.
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In altri termini più sereni ma non distratti.
Non a caso, come nei giorni scorsi ha sottolineato anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, però la guardia deve restare alta: perché «potremmo fare un cenone in libertà» a meno che «non accadano cose strane, come una nuova variante». Sileri infatti, intervenuto in radio, ha voluto sottolineare come per Natale non si prospetti alcun «liberi tutti» e che è assolutamente non in discussione la presenza delle restrizioni: «ancora ci saranno il distanziamento, la mascherina e il Green pass».
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Del resto a guardare come si sta muovendo la pandemia nei Paesi vicino al nostro, specie nei Balcani, è legittimo pensare che senza vaccinazioni e protocolli sanitari in un attimo la Penisola finirebbe travolta da una nuova ondata. Tant'è che anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca, tra i più rigidi ma anche i più accorti, non esita in questi giorni a puntualizzare che «Se continuiamo a distrarci, a novembre richiudiamo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Ottobre 2021, 12:58
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