Giuseppe Conte a un passo dall'addio a M5S. Salta la sua partecipazione al webinar previsto nel pomeriggio con il ministro Luigi Di Maio, annulla l'intervista a Sky prevista in serata. L'ex premier sceglie per ora la linea del silenzio, ma, a quanto apprende l'Adnkronos, nei prossimi giorni potrebbe indire una conferenza stampa, spiegando le sue scelte e le sue ragioni dopo l'affondo di Beppe Grillo, ieri riunito con i parlamentari M5S. Per l'ex premier, racconta chi ha potuto parlargli in queste ore, l'idea di una «diarchia», di un Movimento a «due teste» sarebbe inaccettabile.
Per questo l'addio appare a un passo, perché Grillo ha parlato chiaro e fatto comprendere che non vuole fare alcun passo di lato. Se lo statuto va bene così com'è, uno dei ragionamenti in corso, è chiaro che le cose non possono andare.
Conte-M5S, mancato rinnovamento
Conte voleva imprimere un vero rinnovamento al M5S, non dandogli una semplice passata di vernice. Questo doveva essere il momento dell'entusiasmo, ma si è trasformato in quello dell'amarezza: difficile mandare giù il boccone. I parlamentari a lui più vicini fanno inoltre notare che se Grillo deve tenere le relazioni internazionali, mettere bocca sulle scelte politiche e avere una supervisione della comunicazione è chiaro che resta lui il padrone di casa.
Le reazioni - «Ma quindi è davvero finita, si ritira?», «è game over?», «e ora che succede?».
M5s, pressing di Conte su Grillo: tu garante, ma il Movimento cambi
Anche in ambienti vicini al fondatore del M5S c'è la consapevolezza che una rottura porterebbe a una emorragia di parlamentari. Già in molti, indipendentemente dalla leadership, erano a un passo dall'addio: una ventina di eletti, prevalentemente deputati, convinti di non avere un futuro nel Movimento. Se il muro tra Grillo e Conte non dovesse venire giù, nei gruppi parlamentari il rischio di un 'liberi tuttì diverrebbe quasi una certezza.
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 19:01
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