Alla fine Silvio Berlusconi ci ha ripensato: si candiderà al Senato con Forza Italia. Ospite questa mattina di "Radio Anch'io", su Rai Radio1, il Cavaliere ha ufficializzato che correrà per Palazzo Madama: «Penso che mi candiderò al Senato, così faremo tutti contenti, dopo aver ricevuto pressioni da tanti, anche fuori da Forza Italia», ha detto. «Non mi interessa la lotta sulla leadership, i nomi imi appassionano poco. Mi interessano di più le cose da fare, la battaglia contro l'oppressione fiscale, contro l'oppressione giudiziaria».
Dall'ex premier parole al miele verso Giorgia Meloni: «Noi abbiamo sempre detto che chi ha più voti, verrà proposto al capo dello Stato come candidato-premier. Se sarà Giorgia Meloni io sono sicuro che si dimostrerà adeguata al difficile compito. Io non mi appassiono molto a questa competizione - ha aggiunto Berlusconi - mi interessano molto di più le cose da fare per caratterizzare il centrodestra di governo», ha aggiunto Berlusconi.
«Ridicolo pensare a un Cln, come se servisse liberare il Paese dal nazismo. Poi è la sinistra che è alleata con chi vota contro l'allargamento della Nato», ha aggiunto. Quanto alla flat tax: «Non è corretto dire che la flat tax costa, almeno nel medio periodo, al contrario fa crescere le entrate dello Stato: con la flat tax evasione e elusione diventano meno convenienti e quindi emerge tutto il Pil sommerso; in secondo luogo lo stimolo che ne deriva fa crescere occupazione, consumi, investimenti e le entrate pubbliche. Cosi la necessità di spesa sociale diminuisce».
Il dietrofront: cosa aveva detto nelle ultime settimane
Quello di oggi, in teoria è un colpo di scena, perché Berlusconi aveva detto nelle ultime settimane che non si sarebbe affatto candidato. A chi gli chiedeva se aver fatto cadere il governo di Mario Draghi gli avrebbe portato come ricompensa la presidenza del Senato, lo scorso 26 luglio aveva ribattuto piccato: «Ricompensa? Vuole scherzare? Io non ho bisogno di alcuna ricompensa.
Più possibilista invece una settimana fa, il 4 agosto: «Candidarmi? Non ho ancora deciso. Certamente le notizie circolate circa la mia ambizione a diventare presidente del Senato sono totalmente infondate». «Forse mi candiderò per il Senato, ma penso che potrei essere più utile all'Italia, all'Europa e al mondo restando in Europa, convincendo l'Unione Europea a darsi una posizione che la possa mettere in confronto con gli Stati Uniti, con la Russia e con la Cina». E ancora ieri: «Sul mio futuro vedremo, oggi parliamo del futuro del Paese, del futuro dell'Italia», le parole di Berlusconi, che a Radio 24 diceva che dopo il no alla premiership e ad un eventuale candidatura alla presidenza del Senato «mi hanno assalito tutti quelli del mio partito e anche degli altri partiti, dicendomi è importante che lei si candidi e quindi ho detto lasciatemi pensare un poco e poi decidiamo». Oggi, il dietrofront definitivo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Agosto 2022, 14:32
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