Arriva intonando le note del suo ultimo successo, Mantieni il Bacio, Michele Bravi nello studio di Verissimo di Silvia Toffanin. «Sto iniziando a guardare ora il passato, il mio angelo era il mio ragazzo, la persona che mi ha salvato la vita» l'emozione rompe la voce del cantante: «Nel momento in cui quella storia stava nascendo non ne ho mai riconosciuto l'importanza, ero anzi poco interessato a costruire qualcosa. Quando mi hai chiesto, la scorsa volta che ero in questo studio, se fossi innamorato ti dissi che no, che non lo ero. Gli ho chiesto scusa per tanto tempo, non avevo riconosciuto quell'amore».
Michele Bravi a Domenica In: «Dopo l'incidente ho sofferto tanto, ma un "angelo" mi ha salvato»
«Poi la mia vita ha subito uno strappo enorme, ho scoperto nella sua presenza un senso di umanità e gentilezza che non avevo mai visto prima. Credo sia la persona più umana che abbia mai conosciuto, e ho avuto la fortuna di incontrarla in un momento, per me, tanto complesso. Avrei affrontato in maniera diversa il dolore. Il dolore, ti dicono, lo devi nascondere, mentre lui mi diceva che doveva guardarlo negli occhi, che non poteva risolvere nessuno quella situazione per me. Quando ho vissuto i mesi del buio pensavo a quel sentimento come all'amore, ma ero molto cauto, perché ero in mezzo alla tempesta, e mi sarei aggrappato a qualsiasi scoglio, quindi non ero sicuro di quello che stavo provando, se fosse evidentemente vero o dettato dalle contingenze. Ho capito solo dopo che ero innamorato. Per motivi particolari se ne è andato dall'altra parte del mondo, e mi sono trovato solo a affrontare quello che avevo affrontato con lui, e lì ho capito il valore di quello che avevo vissuto. Trattenere quelle sensazioni lì, sono parole sue, che io ho riversato anche in Mantieni in bacio. L'anno che ho vissuto senza di lui l'abbiamo soprannominato "l'anno del saper affrontare le cose"».
Prosegue poi il cantante, con delicatezza e sincerità: « Mi ha mandato un vocale, che ricordava la promessa, perché non stavo tenendo conto della promessa che gli avevo fatto, perché era un percorso per trovare quello spazio al dolore, per imparare a viverlo.
Terapia e amicizia, quella che lo lega a Chiara Galiazzo, che entra in studio: «Durante la quarantena c'è stato fra di noi uno scambio di dolci, è stato un periodo solitario per tutti, qualsiasi cosa in quel momento sembrava incredibile. Ma il nostro scambio è stata una cosa molto dolce, in uno strano periodo storico come quello che stiamo vivendo».
L'incontro si chiude poi con la lettura della lettera scritta da Michele Bravi in occasione della giornata contro l'omofobia.
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Febbraio 2021, 16:31
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