Hugh Grant ha chiuso definitivamente la causa contro il tabloid inglese “The Sun”. L'attore aveva accusato la testata d'intrusioni e intercettazioni illegali ripetute in violazione della privacy. La denuncia era in particolare nei confronti dei vertici aziendali ed editoriali di News Group Newspapers (Ngn), la società editrice che si occupa del Sun di proprietà della famiglia Murdoch.
La denuncia
Hugh Grant nella sua denuncia contro il News Group Newspapers, faceva riferimento all'arruolamento d'investigatori privati chiamati a spiare le vite private altrui per conto di giornalisti della testate attraverso intercettazioni telefoniche o addirittura cimici collocate in casa. Accuse che la difesa di Ngn inizialmente aveva respinto, liquidando simili pratiche al massimo come un retaggio di tempi passati (nel ricordo di un precedente scandalo sfociato 13 anni fa in un clamoroso processo nel Regno Unito e nella chiusura d'autorità di News of the World, altra pubblicazione del gruppo Murdoch).
Il risarcimento
Il tabloid pur di evitare un processo pubblico, aveva offerto all'attore britannico un ingente somma di denaro (inizialmente rifiutata dallo stesso attore), salvo poi ripensarci dopo aver saputo che le spese da sostenere per questa causa gli sarebbero potuti costare circa 10 milioni di euro. In un post su X Hugh Grant ha scritto: «Come succede spesso a persone del tutto innocenti, mi stanno offrendo un'enorme somma di denaro per tenere la questione fuori dal tribunale». Grant ha poi criticato duramente Murdoch: «I soldi di Murdoch mi fanno schifo e mi rifiuto di lasciare che questo denaro compri il mio silenzio.
Le cause del Sun
Altre celebrità sono in causa con accuse simili nei confronti sia del Sun, sia di ulteriori tabloid di spicco quali il Daily Mail o il Daily Mirror. In primis il principe Harry, secondogenito di re Carlo III e della defunta lady Diana, che ha ottenuto alcune vittorie almeno parziali in tribunale (al pari di sua moglie Meghan), ma ha insistito di recente di voler andare avanti nella crociata legale fino in fondo nei casi ancora aperti
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 17:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA