Ciliegie martoriate: «A rischio il 40% della produzione»

Ciliegie martoriate: «A rischio il 40% della produzione»
L'ALTRO FRONTE
MASER Mancavano 15 giorni alla maturazione delle Primizie, la prima delle due qualità delle ciliegie de.co di Maser. Ma la grandine di venerdì sera ha colpito quella fascia di collina. E intaccato la produzione. «Stimiamo che tra ciliegie ammaccate e cadute il danno si collochi intorno al 40%» conferma Rossana Bortolon della Coldiretti dell'asolano. I frutti segnati sono chiaramente deprezzati. «Purtroppo resterà il loro inconfondibile sapore, non intaccato dalla pioggia, ma certo la tempesta è caduta in un momento delicato».
RIPERCUSSIONI
Apovf, l'associazione che raduna i produttori ortofrutticoli del Nordest e che si occupa del conferimento alza un po' il tiro. «A noi risultano danni più ingenti -precisa l'ufficio tecnico - ma attendiamo che vengano completati i sopralluoghi. Certo il prezzo al chilo potrebbe scendere». Una produzione di nicchia, quella della pregiata ciliegia di Maser, primo frutto nella provincia a godere della tutela de.co. Denominazione comunale è infatti il modo in cui la municipalità, con apposito disciplinare, tutela il prodotto agricolo. «La Ciliegia di Maser De.Co. è coltivata nelle superfici agricole del territorio comunale, e risulta essere un prodotto già presente di certo a Maser in epoca romana. La ciliegia è attestata anche nei documenti come coltivazione solo a partire dal Medioevo- Ma è nel 1961 che nasce la cooperativa frutticola asolana, cui parteciparono moltissimi produttori di Maser: all'epoca, l'80% della frutta raccolta era costituito da ciliegie. Negli anni 80 il baricentro della produzione e della commercializzazione, si sposta su Maser, trovando definitivamente consacrazione fin dal 1991 nella Mostra della Ciliegia di Maser».
PROIEZIONI DI VENDITA
Oggi il comune produce circa 1000 quintali annui di frutti da destinare quasi totalmente al consumo fresco. «Il prezzo di conferimento -fanno sapere da Avapo- è di 2,5 euro a chilo. Vedremo quest'anno se si riuscirà a mantenere». Se il danno alle ciliegie è evidente, non mancherà presto una stima sulla produzione di kiwi. Domenico Marcolin, della sezione frutticoltori di Confagricoltura, spiega che tutta la zona del Montebellunese è stata colpita da quella che in dialetto chiamano frandina, cioè grandine mischiata ad acqua. «I frutti non sono perduti, però sono tutti segnati. Io ho molti albicocchi con frutti segnati, che naturalmente saranno deprezzati».
E.F.

Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2019, 05:04
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