Mario Landi
Aveva un chiodo fisso. Quel suo bambino di due anni e mezzo non le

Mario Landi
Aveva un chiodo fisso. Quel suo bambino di due anni e mezzo non le sembrava normale. Ritardi mentali mai diagnosticati dal servizio sanitario, ma che per lei, che lo aveva messo al mondo erano invece evidenti, la ossessionavano. Così A.G., 40 anni, donna di una buona famiglia di Torre del Greco ha annegato il piccolo vicino al porto. Interrogata dagli investigatori, la donna prima ha tentato di depistare ma poi ha ammesso le proprie responsabilità: «Pensavo avesse dei ritardi mentali», ha confessato. Ora è rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli, su disposizione della procura di
Torre Annunziata. L'accusa per lei è di omicidio volontario.
La tragedia si è consumata nella serata di domenica, quando il piccolo è stato recuperato senza vita nelle acque antistanti località La Scala, a due passi da un parco giochi. In questo scenario alcune persone sono state attratte dalle urla: due ragazzini, notata la scena e vista la donna in prossimità di una scogliera, si sono tuffati in acqua per prestare soccorso al piccolo. Una prontezza che però non è servita a salvarlo.
Le indagini, condotte dai carabinieri hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico della donna. Il primo a dare l'allarme era stato il marito, che ne aveva denunciato l'allontanamento dalla casa di famiglia assieme al piccolo F. attorno alle 21. La donna, in evidente stato di choc, è stata condotta negli uffici dell'Arma: qui è stata interrogata, alla presenza del difensore di fiducia, dal pm di turno.
Al termine dell'interrogatorio è arrivato il decreto di fermo. «Sono tuttora in corso le indagini per accertare compiutamente i motivi dell'omicidio - ha detto il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - ma allo stato, sulla scorta delle prime acquisizioni investigative, il gesto della donna sarebbe riconducibile al fatto che la stessa credeva che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma dal punto di vista sanitario».
Nella zona della Scala per tutta la giornata si sono susseguiti i rilievi investigativi ma anche il pellegrinaggio dei passanti, molto toccati dalla tragedia. Una mano ignota ha posto una croce in legno rudimentale nella sabbia, mentre l'area dove si è consumata la tragedia è stata posto sotto sequestro.

Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Gennaio 2022, 05:01
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