L'ANALISI DI DE PALO
«La pandemia ha aggravato il trend. Il prossimo anno i numeri saranno ancora più bassi».
Come si è arrivati fin qui?
«Negli anni la famiglia è stata data per scontata. Di questi temi si parlava già nel 1987. L'allarme c'era, i governi che si sono succeduti però non hanno fatto nulla. Oggi la natalità è la nuova questione sociale. Se crolla lo fanno anche consumi, imprese, sistema pensionistico, sistema sanitario e così via. Si prevedeva di arrivare sotto i 400mila nati nel 2032, è successo nel 2021. Il desiderio di avere figli c'è, si pensi agli italiani all'estero. L'Italia non è un Paese poco fertile ma coltivato male».
Cosa bisognerebbe fare?
«Nel Recovery Plan, la prima cosa da fare sarebbe un piano per la ripartenza delle nascite. Senza, l'Italia, a livello ambientale, non è sostenibile. L'aspetto ambientale non è solo l'inquinamento, ma anche la sostenibilità intergenerazionale. Speriamo che Draghi faccia un debito buono che possa produrre natalità, quindi investimenti per il futuro e la ripartenza del Paese».(V.Arn.)
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Aprile 2021, 05:01
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