INFERNO A TORRE ANGELA

Emilio Orlando
Il boato che ha svegliato di soprassalto gli abitanti di Torre Angela ha preceduto le fiamme e il crollo. Brutta giornata, quella di ieri. Immediatamente una colonna di fumo nero, visibile da diversi chilometri, si è alzata dalla palazzina a tre piani nella periferia sud della Capitale. Pianto di bambini, donne sporche di sangue che chiedevano aiuto e cercavano eventuali superstiti sotto le macerie, le sirene degli allarmi impazziti che suonavano e da lontano la colonna dei soccorsi che arrivava; questo era lo scenario che ieri mattina poco dopo le 7,30 si presentava in via Atteone 121.
Inizialmente qualcuno aveva pensato all'esplosione di una bomba ma da li a poco il fragore e lo scricchiolio dei mattoni durante il crollo dell'ultimo piano e l'odore acre di gas hanno chiarito le idee.
I vigli del fuoco e i carabinieri che indagano sull' episodio ipotizzano un incendio colposo e la procura di Capitolina ha aperto un fascicolo. Quindici gli sfollati e tre i feriti che le ambulanze del 118 accorse da tutti gli ospedali romani hanno trasportato in codice rosso al pronto soccorso, tra loro anche il 56enne Mario Decave, proprietario dell'appartamento da dove si è verificata la fuga di gas. «Ho acceso una sigaretta e ho sentito l'esplosione», ha dichiarato l'uomo ai carabinieri che indagano sull'accaduto.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Settembre 2021, 05:01
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