«Diedero soldi a Imane perché non parlasse»

Imane Fadil, una delle testimoni chiave del caso Ruby, morta un anno fa per una grave malattia, «mi parlò di due ragazze che l'avevano avvicinata fuori dal Tribunale, in un bar vicino, e da loro le era stata proposta una cifra, che non ricordo, per il silenzio» sulle serate ad Arcore. Lo ha raccontato ieri il consulente immobiliare Alessandro Ravera, testimone nel processo Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati. Il teste ha chiarito che ci sarebbe stato anche un altro «avvicinamento» a Fadil «in una discoteca», sempre da parte di una «ragazza, ma non ricordo chi», una ragazza ospite delle serate a Villa San Martino, così come le altre due del primo «avvicinamento», che «le disse che c'era la possibilità di avere fino a 500mila euro» per non parlare del bunga-bunga.

Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Febbraio 2020, 05:01
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