Dal 6 agosto, secondo il nuovo decreto del Governo, i cittadini con un'età superiore ai 12 anni dovranno presentare il green pass per entrare a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici, centri termali, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici, ma anche per sedersi al chiuso in bar e ristoranti (mentre non sarà necessario all'aperto), così come per le attività sportive. Il decreto stabilisce che in zona bianca è valido il green pass ottenuto dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino e ha una validità di 9 mesi. Non solo, anche i dipendenti dei luoghi della ristorazione dovranno averlo. Indubbiamente questo ha scatenato non poche polemiche. «Sembra un accanimento contro la categoria spiega Fabio Verrelli D'Amico, chef e proprietario di Materia Prima Osteria Contemporanea a Pontinia Un provvedimento inaspettato che dobbiamo ancora elaborare ci ha detto a caldo ieri mattina Sicuramente è una manovra per incentivare le persone a vaccinarsi, ed è giusto, ma nessuno ha pensato a quello che dovremo subire noi? Prima di tutto non possiamo chiederlo in fase di prenotazione perché il green pass deve essere visionato.
Questo significa che all'ingresso qualcuno dovrà controllare, e non può essere un lavoro che spetta a noi. E' come se diventassi un vigile, e si immagina che cosa accadrebbe con le prenotazioni? Le faccio un esempio: se ho un tavolo di sette persone prenotato e solo 1 non ha il green pass, mando via tutti? O la persona che ne è sprovvista torna a casa da sola? O la faccio accomodare al bancone dove invece si può consumare anche senza? E' un paradosso.
Francesca Balestrieri
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Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Luglio 2021, 09:04
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