Senzatetto picchiato e bruciato: 3 sbandati in manette a Verona

Senzatetto picchiato e bruciato: 3 sbandati in manette a Verona
L'AGGRESSIONE
VERONA Tre uomini sono stati fermati martedì sera, poco prima delle 24, dalla Squadra Mobile scaligera e dagli uomini della Polizia Ferroviaria per l'aggressione ai danni di Vasile Todirean, il rumeno di 42 anni pestato a sangue e dato alle fiamme nella notte tra domenica e lunedì mattina nella stazione di Villafranca di Verona. Sarebbero loro i responsabili del tentato omicidio su cui da lunedì indaga la Procura della Repubblica di Verona.
Si tratta di due italiani ed un rumeno, due dei quali sempre clochard ed uno invece residente nel Villafranchese. Tutti tra i 40 e i 50 anni, e soprattutto tutti e tre con una vita da sbandati, tra alcol e droga. Per loro si prospetta l'accusa di tentato omicidio che però potrebbe aggravarsi in omicidio, visto che Vasile resta gravissimo, ricoverato in Terapia intensiva all'ospedale di Borgo Trento. A preoccupare, oltre alle ustioni di secondo e terzo grado alle gambe, è la grave ferita al capo, probabilmente provocata da un colpo dato con un bastone, che gli ha fracassato il cranio.
LA RICOSTRUZIONE
In queste ore si attende l'esame da parte del Giudice per le indagini preliminari della ricostruzione avanzata a loro carico da parte del pubblico ministero Elvira Vitulli, titolare dell'inchiesta, sugli elementi trovati dagli agenti della Mobile e della Polfer. Gli inquirenti sono certi di aver trovato il bandolo di questo caso e che i tre siano i responsabili della brutale aggressione. Se così fosse il fermo si trasformerà probabilmente già domattina, in arresto in carcere.
Gli agenti del Polfer e della Mobile di Verona hanno raccolto numerose testimonianze, analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza, fatto riscontri con i risultati della Polizia scientifica e le ferite dell'uomo. Da qui sono arrivati ad individuare alcune persone ritenute come possibili sospettate, anche se ancora non è stata esattamente ricostruita l'aggressione. Che sembra possa essere scaturita da un litigio, legato al possesso del magazzino abbandonato della stazione ferroviaria dove è avvenuto il pestaggio, completato poi dalle fiamme appiccate ai pantaloni dell'uomo con un semplice accendino. Una lite nata attorno ai giacigli dove i tre spesso si fermavano a dormire. «Chiaramente tutta l'attività è ancora coperta da segreto istruttorio - ha dichiarato il dirigente della Squadra mobile veronese, Roberto Di Benedetto, ieri mattina in una conferenza stampa in Questura - perché le indagini e gli accertamenti sono ancora in corso. Possiamo, però, a questo punto escludere categoricamente l'ipotesi di un'aggressione a sfondo razziale».
Massimo Rossignati
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Luglio 2019, 05:05
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