Veneto Banca, truffa prescritta per Vincenzo Consoli: un presunto raggiro da 30 milioni di euro per l'acquisizione di Bim

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di Maria Elena Pattaro

TREVISO - Truffa prescritta per Vincenzo Consoli per l'acquisizione di Bim (Banca Intermobiliare spa di Torino) da parte di Veneto Banca, la popolare di Montebelluna di cui era amministratore. Oggi, 23 novembre, il tribunale di Treviso ha prosciolto Consoli per intervenuta prescrizione, come aveva chiesto la difesa, affidata all'avvocato Ermenegildo Costabile. Un presunto raggiro da 30 milioni di euro di azioni di Veneto Banca, poi diventate "carta straccia" e 65milioni di euro di azioni Bim crollate a un valore di 600mila euro: era questa l'accusa formulata dalla Procura. I fatti contestati risalgono al periodo 2008-2010 ma il processo era stato avviato ugualmente perché secondo l'accusa la prescrizione sarebbe scattata da giugno del 2017, data in cui la Banca Centrale Europea accertò il crack di Veneto Banca. Per il reato di truffa la prescrizione scatta dopo sette anni e mezzo. La difesa aveva sostenuto che l'acquisizione di Bim era iniziata nel 2008, tesi accolta dal giudice trevigiano.

Da qui il verdetto di oggi. "Il tribunale ha deciso in questo senso e noi rispettiamo la sentenza" - afferma il legale di parte civile Michele Gentiloni Silveri che assiste l'ex amministratore delegato di Bim Pietro D'Aguì.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Novembre 2022, 21:34
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