Moto nuova col primo stipendio, quel boato e il cellulare che squilla a vuoto

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di Alberto Comisso
FIUME VENETO - Ha perso la vita inseguendo il suo sogno, quello di correre in sella a una moto da cross. Quella Honda Crf color giallo, con le rifiniture grigie e la sella nera, Luca Pezzutti, 17 anni, di Pescincanna, frazione di Fiume Veneto, se l'era guadagnata. Aveva investito in quel regalo di Natale il suo primo stipendio di elettricista, mentre i genitori, che a un ragazzo con la testa sulle spalle non avevano avuto il coraggio di negare quella gioia, avevano contributo alla spesa finale. L'aveva portata a casa da meno di ventiquattro ore. Luca non stava più nella pelle, voleva provarla a tutti i costi.

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Aveva approfittato della bella giornata di martedì per testare il motore, per provare l'ebbrezza di correre su quel gioiellino a due ruote. Non aveva però fatto i conti con un destino tremendo, che lo ha colto di sorpresa a un chilometro da casa, lontano dagli occhi della madre, intenta a preparare il pranzo di Natale, e del padre che sarebbe rincasato qualche ora più tardi. Luca è morto martedì mattina, alle 11, contro un manufatto in cemento di un fosso, in via Viatta. Fatale potrebbe essere stata l'inesperienza.

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In quella strada due auto che si incrociano passano a fatica. Un lungo tratto asfaltato precede un pezzo sterrato, prima che ghiaia, fango e sassi lascino nuovamente spazio al bitume. La moto da cross, come accertato dalla Polstrada di Spilimbergo che ha effettuato i rilievi dell'incidente, ha percorso una traiettoria di una cinquantina di metri. Il ragazzo, diretto da Fiume Veneto a Pescincanna, ha perso il controllo del mezzo. La moto è uscita di strada finendo in un fosso erboso al lato della strada, mentre il ragazzo è andato a sbattere contro uno di quei tubi in cemento, del diametro di 40/50 centimetri, usati per creare una via di accesso nei fossati. Nella caduta il casco di protezione gli è volato via dalla testa e Luca è morto a causa dei gravissimi traumi riportati.

A dare l'allarme è stato un uomo che stava tagliando la legna in un terreno agricolo poco distante. Ha riferito di aver visto sfrecciare la moto e di aver sentito un forte botto. In via Viatta sono arrivati i vigili del fuoco dal distaccamento di San Vito al Tagliamento, insieme a un'ambulanza del 118 partita da Pordenone. I soccorritori hanno fatto il possibile per rianimare il giovane, ma il suo cuore non ha più ripreso a battere. Al medico non è rimasto altro che constatare il decesso. Con sé il 17enne non aveva i documenti. Li aveva lasciati a casa, pensando non fossero necessari per quel giretto che aveva previsto di fare. A identificarlo sono stati due amici, entrambi sedicenni, che nelle vicinanze avevano cominciato a preparare il falò per l'Epifania. Raggiunto il luogo dell'incidente, hanno subito notato la moto. Era la stessa che Luca aveva mostrato loro in foto, ma non volevano neanche immaginare che potesse essere la sua. 
 

Rimasti in disparte, in silenzio, defilati dalla scena dove si era appena consumata la tragedia, non sono passati inosservati agli occhi di Giuseppe Bertoia, il comandante della Polstrada di Spilimbergo che ha intuito la loro angoscia e si è avvicinato chiedendo se per caso avessero riconosciuto la moto. Non erano sicuri, ma pareva fosse quella di Luca. La conferma è arrivata da una telefonata: uno dei due ragazzini ha chiamato Luca Pezzutti e lì, in via Viatta, lo squillo del telefonino della vittima non ha lasciato più alcun dubbio sull'identità del ragazzo.
Agli agenti della Polstrada è spettato il difficile compito di avvisare i genitori. La tragedia ha colpito una famiglia conosciuta a Pescincanna, che ha perso il proprio figlio alla vigilia di Natale. La salma, come disposto dal magistrato di turno Monica Carraturo, è stata portata nella cella mortuaria dell'ospedale di Pordenone. Sarà l'autorità giudiziaria, una volta valutati gli atti della Polizia stradale, a valutare se saranno necessari ulteriori accertamenti.
Alberto Comisso
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Dicembre 2019, 16:16
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