METEO - Nonostante il calendario si sia già mangiato oltre un mese di primavera, il "generale inverno" non sembra voler mollare la presa e, con la sua prevista coda, grazie alle basse temperature, ha riportato nel Bellunese la neve scesa un po' ovunque, in provincia: in alcune zone con pochi fiocchi, in altre in modo abbondante, tanto che alla quota inferiore ai 1.370 metri è ritornata copiosamente a Pecol di Zoldo, dove lo spessore di manto nevoso fresco ha toccato i venti centimetri; a Falcade i 13 ea Frassené 10. In sofferenza, ieri, per la nevicata fuori tempo, soprattutto le strade del Nevegal, nonostante i mezzi siano stati operativi fin dalle sei per liberare via Faverghera, le Ronce, in parte Piandelmonte, Valdart. Su quest'ultima, in particolare, sono cadute piante appesantite dalla neve ed è servito l'intervento dei vigili del fuoco per sgomberare la sede stradale.
IL PERIODO
La "dama bianca" ha scelto un periodo particolarmente sfavorevole per le operazioni di pulizia, con i contratti ormai chiusi e le imprese dello sgombero che hanno già provveduto a sostituire le lame da neve predisponendo i trattori più per l'aratura e la semina che non per l'asporto di neve. «Si tratta di una nevicata eccezionale per questo periodo sul Colle», commenta l'assessore di Belluno, Franco Roccon, titolare del settore che si occupa, fra l'altro, di lavori pubblici, Progetto Nevegal, decoro urbano e servizi manutentivi. Se questo è il quadro con cui ieri mattina, in provincia, si sono svegliate le Dolomiti meridionali e le Prealpi bellunesi, per avere la doppia cifra di nuova neve in quelle settentrionali bisogna salire ad una quota altimetrica maggiore, dai circa 1.900 metri in poi. E in questa fascia a primeggiare è il Monte Piana con 40 centimetri di neve fresca, che sommati ai precedenti tocca il livello di 112.
LE PREVISIONI
Dopo le temperature rigide dei giorni scorsi, è atteso un rialzo delle massime sia in montagna che nelle valli. La goccia fredda, responsabile della fase di maltempo, dovrebbe spostarsi lentamente verso levante e iniziare a colmarsi, garantendo la lieve crescita del mercurio sull'arco alpino orientale. Tra oggi e domani a farla da padrone sarà ancora l'instabilità, alternata a situazioni variabili, e soltanto nel fine settimana l'affermarsi di un promontorio mediterraneo dovrebbe favorire un parziale miglioramento del tempo e un certo rialzo termico, più netto domenica. L'attività valanghiva spontanea sarà più diffusa dei giorni precedenti, con il pericolo marcato (grado 3) oltre il limite del bosco. Arpav raccomanda di prestare attenzione, fra l'altro, alla base delle rocce e dei canali abitualmente interessati dal transito di valanghe e sottolinea che i depositi di neve ventata di nuova formazione dovranno essere aggirati con cautela.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 09:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA