Scritte antisemite a Roma, la Digos
identifica alcuni degli autori


di Franco Pasqualetti
Un lavoro minuzioso. Fatto di indagini, interrogatori e visioni di decine di filmati delle telecamere presenti nei pressi dei negozi imbrattati con svastiche e scritte antisemite. La Digos sta spingendo a fondo per incastrare gli autori del blitz che, nella notte tra domenica e luned, ha colpito gli esercizi commerciali gestiti da ebrei. Otto le persone finite nel mirino delle indagini. Tutte appartenenti a nuclei di estrema destra.





Al momento, nessuna misura cautelare è scattata ma - secondo gli investigatori - i primi fermi potrebbero arrivare già nelle prossime ore. In particolare gli agenti della Questura hanno concentrato le loro attenzioni su gruppo estremitici a cavallo tra Roma e l'area sud dei Castelli Romani: in particolare Frascati, Ciampino e Albano.



Gli autori del gesto di provocazione (che dall'Appio fino a Prati hanno imbrattato vetrate e saracinesche con svastiche, croci celtiche e slogan del tipo “Anna Frank bugiarda” o “Ogni palestinese è come un camerata, stesso nemico e stessa barricata”) hanno voluto colpire proprio al cuore la comunità ebraica.



Per questo motivo il presidente Pacifici si è scagliato duramente: «Lunedì Roma si è svegliata nel peggiore dei modi. I suoi muri sono stati imbrattati da decine di scritte neonaziste inneggianti odio nei confronti degli ebrei. La mente corre al 1933 quando alcune stelle gialle furono attaccate all'entrata di negozi di proprietà di ebrei. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, per questo facciamo appello al sindaco Marino e al Questore Massimo Maria Mazza per individuare gli autori di questi gesti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Luglio 2014, 09:50
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