Renzi: "Nessuna congiura, Marino ha perso contatto con la città"

Renzi: "Nessuna congiura, Marino ha perso contatto con la città"
Dopo che la giunta di Ignazio Marino è ufficialmente decaduta, il premier Matteo Renzi ha spiegato, nel corso di un'intervista a Bruno Vespa per il libro «Donne d'Italia» in uscita il 5 novembre, che «Marino non è vittima di una congiura di palazzo, ma un sindaco che ha perso contatto con la sua città, con la sua gente. Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco», aggiunge, «Per questo faremo di tutto per fare del Giubileo con Roma ciò che è stato l'Expo per Milano. Questa pagina si è chiusa, ora basta polemiche, tutti al lavoro».



Il commissario Pd, Matteo Orfini, è invece intervenuto a Otto e Mezzo su La7.



«Sono garantista, non ho mai chiesto le dimissioni a Marino per la vicenda scontrini», ha detto. «Mi risulta che Marino sia ancora nel Pd, perchè dovremmo espellerlo? Noi non vogliamo espellere nessuno dal Pd».



Alla domanda se pensi o meno di rassegnare le proprie dimissioni per la vicenda di Roma, Orfini ha risposto: «Non penso di dover rassegnare anche le dimissioni», ricordando che «Agisco su mandato Pd».



«Se Marino ha detto di non aver sentito Renzi negli ultimi mesi credo che sia vero...
ma vi sembra normale che nel giorno in cui il cdm si riunisce per decidere sull'ipotesi di scioglimento del Comune il sindaco di Roma non si presenta? - ha chiesto il commissario - È stata una scelta che in tutta evidenza non ha aiutato il rapporto con il presidente del consiglio».




Orfini ha poi affermato: «Siamo già al lavoro per il dopo Marino: il Commissario arriverà nelle prossime ore. Con il governo stiamo affrontando insieme i dossier su trasporti, decoro e periferie cercando nei prossimi mesi di dare risposte per Roma che fino ad ora non son arrivate».



«Alla conferenza stampa di Marino ho sentito una serie di bugie, a cominciare dal fatto che non abbiamo voluto il confronto in Aula», ha continuato Orfini, «Noi avevamo dato la disponibilità a discutere in Aula e poi valutare dopo la discussione se era il caso di ritirare le dimissioni. Altrimenti, se lo fai prima, azzeri il timer e basta».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2015, 20:17