Roma, Giachetti omaggia Petroselli e annuncia:
"Ho già in mente la mia squadra di governo"
di Paola Lo Mele
«In giunta con me porterò solo persone competenti e appassionate, che presenterò alla città 15 giorni prima del voto. - ha annunciato – E voglio dire una cosa molto chiaramente: io giro in scooter, il carro del vincitore è quello lì e quindi, anche per evidenti motivi di spazio, non vi affannate perché non ci sale nessuno. Niente ricatti, niente spartizioni di poltrone». Parole dure, rivolte anche al suo stesso partito, a cui chiede di fare «una lista di persone pulite e al di sopra di ogni sospetto, perché Roma e i romani un'altra occasione non ce la daranno. E hanno ragione».
Al M5S lancia una sfida concreta: un confronto sui contenuti e non solo sull'onestà, che è il punto di partenza. Ma tra le spine nel fianco che Giachetti potrebbe trovare nella sua corsa a sindaco, c'è in primis il fantasma di un competitor interno. «Le primarie sono state un mezzo flop perché mancava la sinistra e perché il Pd ha voluto far finta che non fosse successo niente, che nessuno fosse andato dal notaio - l'affondo del segretario di Sel Roma, Paolo Cento -. Con Stefano Fassina abbiamo messo in campo un progetto autonomo che si è rivelato vincente e che ora prende forza con l'idea di una lista civica, democratica e di sinistra, come propone Walter Tocci, per unire tutte le forze: da Marino a Bray».
A far sentire la loro voce, in risposta al commissario dem Matteo Orfini, sono stati anche i supporter dell'ex sindaco, riuniti in una associazione che si chiama Parte Civile: «I fallimentari risultati dell'affluenza alle primarie del PD - secondo loro - testimoniano la rabbia di un'ampia parte dell'elettorato del centrosinistra che solo tre anni fa, con entusiasmo, aveva partecipato alle primarie che videro la vittoria di Marino».
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Marzo 2016, 09:19
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