Ostia, spiagge e mafia: condannati gestori vicini ai clan

Ostia, spiagge e mafia: condannati gestori vicini ai clan

di Mario Landi
Le mani della mafia sulla spiaggia di Ostia. Appalti pilotati, a partire dal 2012, e concessioni di stabilimenti balneari truccate. A confermare tutto ciò sono stati i giudici dell'ottava sezione del tribunale di Roma che hanno emesso una sentenza di condanna per sette imputati, la maggior parte dei quali accusati di aver agito con il metodo tipicamente mafioso. La pena maggiore, otto anni e sei mesi di reclusione, è stata inflitta ad Aldo Papalini, ex direttore dell'ufficio tecnico e dell'unità operativa ambiente del Municipio XIII, quello appunto di Ostia, ritenuto personaggio chiave nell'affidamento di appalti pubblici a ditte compiacenti.

Pesante anche la condanna, cinque anni e otto mesi di reclusione, decisa dal collegio presieduto da Paola Roja per Armando Spada, esponente dell'omonimo clan vicino a quello dei Fasciani. Condannati inoltre Cosimo Appeso (cinque anni e cinque mesi di reclusione), luogotenente della Marina Militare Italiana, Ferdinando Colloca, Damiano Facioni, amministratore della società Bludream e Matilde Magni, moglie di Appeso (tutti a tre anni e quattro mesi), e l'imprenditore Angelo Salzano (otto mesi con sospensione della pena). Gli imputati erano stati rinviati a giudizio per reati che andavano dall'abuso d'ufficio alla turbativa d'asta, dal falso ideologico e concussione, alla corruzione.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Febbraio 2017, 10:27
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