Ostia, crisi degli stabilimenti:
"Affari crollati del 60%"
di Silvia Mancinelli
Ecco il quadro desolante di un'estate che proprio non decolla. Ieri mattina (nonostante il calendario segnasse a tutti la data del 13 luglio) le spiagge di Ostia ricordavano quelle delle giornate di fine stagione: quando i romani tornano al lavoro e i turisti hanno fatto le valigie per i luoghi d'origine.
«Che amarezza - commenta sconfortata Rosella Pizzuti, presidente Sib -. Complici il tempo e la crisi, quest'estate ancora non c'è. Gli stabilimenti sono vuoti, gli abbonamenti in calo e i consumi si sono ridotti del 60%. Mai come quest'anno prevale lo sconforto. E non c'entra la pedonalizzazione. Il lungomare è deserto da levante a ponente, le file per affittare una cabina sono ormai un ricordo: la gente si organizza per prenderle in gruppi e poi neanche viene, a causa del tempo incerto e da una crisi che ci sta uccidendo. Un esempio? Fino a qualche anno fa vendevamo 200 cornetti per la colazione in spiaggia. Oggi se ne vendiamo dieci ogni mattina, è già tanto. Il 40% delle cabine sono vuote, gli ombrelloni spesso neanche si aprono. Per la prima volta mi sento davvero scarica – conclude la Pizzuti -. Domani ripiove e ad agosto comunque, anche se per poco, i romani partiranno».
Il calo degli affari è difficilmente calcolabile, almeno con dati empirici raccolti qui e là: basti solo considerare gli abbonamenti invenduti, le mancate prenotazioni ai ristoranti e la movida fantasma al calar del sole, complice una pedonalizzazione comunque contestata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Luglio 2014, 09:12
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