Ostia, crisi degli stabilimenti:
"Affari crollati del 60%"


di Silvia Mancinelli
Ombrelloni chiusi, pile di lettini uno sull'altro. Se ci si aggiungono i lavori in corso, il lungomare a tratti impraticabile per le pozzanghere, durante il fine settimana Ostia stata praticamente deserta come in un qualsiasi pomeriggio di novembre.





Ecco il quadro desolante di un'estate che proprio non decolla. Ieri mattina (nonostante il calendario segnasse a tutti la data del 13 luglio) le spiagge di Ostia ricordavano quelle delle giornate di fine stagione: quando i romani tornano al lavoro e i turisti hanno fatto le valigie per i luoghi d'origine.



«Che amarezza - commenta sconfortata Rosella Pizzuti, presidente Sib -. Complici il tempo e la crisi, quest'estate ancora non c'è. Gli stabilimenti sono vuoti, gli abbonamenti in calo e i consumi si sono ridotti del 60%. Mai come quest'anno prevale lo sconforto. E non c'entra la pedonalizzazione. Il lungomare è deserto da levante a ponente, le file per affittare una cabina sono ormai un ricordo: la gente si organizza per prenderle in gruppi e poi neanche viene, a causa del tempo incerto e da una crisi che ci sta uccidendo. Un esempio? Fino a qualche anno fa vendevamo 200 cornetti per la colazione in spiaggia. Oggi se ne vendiamo dieci ogni mattina, è già tanto. Il 40% delle cabine sono vuote, gli ombrelloni spesso neanche si aprono. Per la prima volta mi sento davvero scarica – conclude la Pizzuti -. Domani ripiove e ad agosto comunque, anche se per poco, i romani partiranno».



Il calo degli affari è difficilmente calcolabile, almeno con dati empirici raccolti qui e là: basti solo considerare gli abbonamenti invenduti, le mancate prenotazioni ai ristoranti e la movida fantasma al calar del sole, complice una pedonalizzazione comunque contestata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Luglio 2014, 09:12
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