Marra, l'interrogatorio sulle nomine del fratello e di Romeo slitta ancora

Marra, l'interrogatorio sulle nomine del fratello e di Romeo slitta ancora

di Davide Manlio Ruffolo
Non ha intenzione di rispondere alle domande dei pubblici ministeri perché intende attendere la conclusione dell’inchiesta in cui Raffaele Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi, è accusato di corruzione in concorso con l’immobiliarista Sergio Scarpellini per una vicenda di 4 anni fa.

Una strategia difensiva, questa, che mira ad avere piena contezza di tutte le contestazioni che i magistrati muovono nei confronti dell’ex capo del personale del Campidoglio e, contestualmente, prendere visione di tutti gli atti che lo riguardano. L’ex fedelissimo di Virginia Raggi, infatti, è indagato anche per abuso d’ufficio, in concorso proprio con la sindaca, nell’altra inchiesta che riguarda le nomine al Comune di Roma. Così a finire sotto la lente d’ingrandimento della Procura sono state le nomine di Renato Marra (già vice comandante dei Vigili urbani di Roma nonché fratello di Raffaele Marra) a direttore generale dell’Ufficio Turismo del Comune e quella di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica di Virginia Raggi.

Solo dopo aver valutato tutto il carteggio dell’indagine, Marra, in accordo con il suo difensore, l’avvocato Francesco Scacchi, prenderà la decisione se sottoporsi o meno a un eventuale interrogatorio. Nel frattempo sempre la stessa difesa dell’indagato ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere la scarcerazione dell’ex braccio destro della prima cittadina, finito agli arresti lo scorso 16 dicembre per una presunta mazzetta da 367mila euro pagatagli, ai tempi della giunta Alemanno, dall’immobiliarista Sergio Scarpellini per l’acquisto di una casa nella zona dei Prati Fiscali.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Febbraio 2017, 10:31
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