Mafia Capitale, tutti i metodi usati
per evitare controlli e intercettazioni

Mafia Capitale, tutti i metodi usati ​per evitare controlli e intercettazioni

di Davide Manlio Ruffolo
Schede sim intestate a prestanomi, sostituite mensilmente, e un jammer. Questi gli accorgimenti che Massimo Carminati, il leader di Mafia Capitale, aveva messo in piedi per contrastare le indagini delle forze dell'ordine.


Lo ha spiegato, ieri, ai giudici della X sezione penale, il capitano del Ros Federica Carletti descrivendo l'estrema cautela che “il cecato” utilizzava e, al contempo, imponeva ai suoi sodali.
Secondo il militare l'evidenza dell'uso di diverse schede telefoniche risalirebbe all'intercettazione ambientale del 5 ottobre del 2012 quando Buzzi riceve una telefonata e, in presenza di una sua collaboratrice, esclama «c'ho una telefonata con l'altro, con Massimo».

Immediatamente gli investigatori avrebbero cercato di risalire alla conversazione in corso scoprendo, però, che non era riconducibile all'utenza già posta sotto controllo e, di conseguenza, ne deducevano che doveva essere relativa ad una sim sconosciuta. Riguardo al jammer, il militare ha spiegato che «è stato accertato l'uso di un dispositivo elettronico che disturba le frequenze di comunicazione dei cellulari». Il 12 novembre del 2013, infatti, «avviene un accesso da parte della guardia di finanza» presso la sede della 29 giugno e Buzzi telefona a Carminati.
Il patron della 29 giugno, con i finanzieri ancora nella struttura, racconta «c'abbiamo, da stamattina, una grossa verifica da parte della guardia di finanza».

Carminati è turbato “come mai?” e Buzzi spiega che si tratterebbe di un accertamento relativo all'iva e all'irpef per gli anni precedenti. Ma il “cecato” non è convinto e lo incalza: «Mma sono venuti anche a casa tua?». Buzzi conferma e, dopo, aggiunge «stanno a portà via metri cubi di roba..».

L'aria nella coop è tesa perché il timore è che gli agenti abbiano installato delle microspie. Per questo, il 16 novembre, vengono chiamati due specialisti per una bonifica. L'esito è negativo ma Carminati continua a non fidarsi e confida all'amico «intanto ti porto un coso, un jammer, così quando uno lo accende... i telefonini pure se son accesi...» pur sapendo che nemmeno questo potrebbe fermare gli agenti perché «se decidono di intercettare non c'è niente da fare. Sono bravi, sanno fare il loro lavoro».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2016, 09:05
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