Mafia Capitale, le intercettazioni: "Quanti soldi
col Giubileo del 2000 e con Alemanno"
di Davide Manlio Ruffolo
Una regola base che il sodalizio criminale aveva ben in mente come dimostra, fra le tante, la conversazione intrattenuta, il 18 dicembre del 2013, fra l'esponente di Mafia Capitale Emilio Gammuto, e Giovanni Campennì, quest'ultimo ritenuto dai pubblici ministeri “emissario della cosca di 'ndrangheta Mancuso di Limbadi”. I due, infatti, in quest'occasione parlano degli affari che l'organizzazione criminale capitolina è riuscita a fare nel tempo con il susseguirsi delle varie giunte comunali. “E' sempre così, non c'è un cacchio da fa... me ricordo pure con la sinistra prima di Alemanno”, racconta Gammuto al suo interlocutore. “Però u peggio secondo mia Rutelli era!”, risponde sicuro Campennì.
Ma l'uomo di Carminati non la pensa allo stesso modo e lo stoppa: “beh, Rutelli per noi no, perché noi abbiamo cominciato a cresce con lui... perché con il fatto che ci fu il Giubileo nell'anno del 2000, c'erano una marea di soldi a disposizione... un fiume di denaro”. Proprio lo storico e sacro evento, a questo punto, diventa oggetto di alcune brevi considerazioni. Gammuto, infatti, commenta amaro “là, forse noi, pure poco avemo preso perché lì me sa che c'era da arricchisse eh... là, nel 2000...”.
Un punto su cui i due interlocutori concordano. Proprio l'uomo di Mafia Capitale, continuando la propria riflessione, afferma “se era oggi (il Giubileo), per come siamo messi e ramificati con le conoscenze... lavoravamo quell'anno e stavamo bene per n'antri cinque perché lì (i soldi) erano proprio tanti”.
Gli anni passano e arriva la giunta di Veltroni con la quale “siamo andati bene” anche se le maggiori soddisfazioni, ammette, sono arrivate “co Alemanno, sotto certi aspetti se pija molti di più...”, concludendo, “sul sociale ha fatto un balzo in avanti da paura”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Giugno 2015, 08:44
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