Mafia Capitale, rogo nella sede della coop
sotto inchiesta: persi documenti importanti

Mafia Capitale, rogo nella sede della coop ​sotto inchiesta: persi documenti importanti

di Silvia Mancinelli
Dopo l'inchiesta “bollente” su Mafia Capitale, ecco le fiamme. Sabato mattina intorno alle 10,30 tra via Castrense 51 e via Altamura 2, a San Giovanni, il secondo rogo in dieci giorni negli uffici della coop Atlante sotto sequestro nella seconda tranche dell'indagine che ha fatto e sta facendo tremare Roma.







La sede in via Pietro Bonfante, in zona Don Bosco, era nell'elenco dei soggetti perquisiti, ma non indagati. Il primo ad accorgersi del fumo è stato un passante: l'intervento immediato dei vigili del fuoco ha evitato che l'incendio si allargasse, ma a bruciare sono state due stanze al primo piano e diverse carte forse il reale obiettivo dei piromani. Impossibile infatti, almeno secondo i primi rilievi sul posto, escludere l'origine dolosa del rogo sebbene non siano state trovate tracce che confermino i sospetti degli investigatori. I due incendi scoppiati il 18 giugno e sabato mattina nello stesso edificio dove prima si trovava il centro di accoglienza per immigrati “Il Ponte”, sono parentesi ad un'altra irruzione misteriosa avvenuta l'altra mattina all'interno addirittura del commissariato Viminale, per rubare le pistole dei poliziotti.



Il rogo di sabato scorso ricorda molto quello che a ottobre del 2014 distrusse documenti e fascicoli conservati all'interno di un magazzino in via Martin Pescatore, all'Infernetto, in uso all'ufficio tecnico del X municipio allora in ristrutturazione. A finire in cenere furono incartamenti dell'Uoal, l'Ufficio Ambiente e Litorale, relativi all'assegnazione delle spiagge durante le passate amministrazioni. Il Sindaco di Roma Ignazio Marino in quell'occasione commentò: «Un episodio che cerca di contrastare la scelta di questa amministrazione di intraprendere, da subito, una nuova gestione del territorio, fondata sulla legalità e sulla trasparenza, anche grazie al prezioso lavoro del presidente Andrea Tassone (lo stesso poi coinvolto nell'inchiesta su Mafia Capitale e oggi ai domiciliari)».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Giugno 2015, 07:53
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