Mafia Capitale, interrogato Buzzi: "Non sono
un mostro, ho sempre lavorato onestamente"

Mafia Capitale, interrogato Buzzi: "Non sono ​un mostro, ho sempre lavorato onestamente"

di Davide Manlio Ruffolo
«Non sono un mostro come qualcuno mi ha dipinto». Con queste parole Salvatore Buzzi ha dato inizio al suo interrogatorio, tenuto nel carcere di Rebibbia, e da lui stesso richiesto.





Ad ascoltarlo, durante le tre ore di deposizione spontanea, c’erano il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il pubblico ministero Giuseppe Cascini che, secondo quanto trapela da fonti ben informate, si sarebbero limitati a registrare l'intera deposizione senza effettuare alcuna domanda. Un'interrogatorio fiume quello sostenuto dal presidente della cooperativa “29 giugno, alla presenza del suo legale Alessandro Diddi, per afferamare la propria verità. Secondo Salvatore Buzzi, infatti, le cose sarebbero ben diverse da quanto prospettato dagli inquirenti di piazzale Clodio.



«Ho sempre lavorato in modo onesto e corretto, nel tentativo di sviluppare il mondo delle cooperative del terzo settore» ha spiegato l'uomo agli investigatori. Subito dopo, il presunto braccio destro di Massimo Carminati, ha negato con forza il suo ruolo di “mente economica” dell'associazione per delinquere di stampo mafioso, denominata Mafia Capitale.

Un’organizzazione che invece, secondo la tesi degli inquirenti, anche grazie alle capacità di Salvatore Buzzi, era capace di accaparrarsi gli appalti pubblici tenendo a libro paga amministratori e dirigenti di alcune società municipalizzate.



Successivamente l'uomo avrebbe risposto alle accuse rivoltegli da Luca Odevaine (ex capo della polizia provinciale di Roma ed ex vice capo di gabinetto di Veltroni) che, ascoltato nei giorni scorsi, aveva ammesso di aver ricevuto soldi da Buzzi. In merito alla vicenda, infatti, ha spiegato che non si trattava di un «fenomeno corruttivo» quanto di «pagamenti per normali consulenze». In ultimo, Buzzi avrebbe fornito ai pubblici ministeri nuovi spunti su cui, secondo lui, sarebbe opportuno svolgere approfondimenti.



Salvatore Buzzi è attualmente detenuto in Sardegna: «Siamo pronti a sostenere nuovi incontri con i pubblici ministeri, restiamo a disposizione di chi indaga», ha dichiarato Alessandro Diddi, difensore di Buzzi.

Nel frattempo Alfonso Sabella (assessore capitolino alla Legalità) ha fatto sapere che è in corso «una verifica su alcuni appalti» e che «procederemo ad annullare alcune gare in corso, ritenute sospette».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2015, 09:31