Ghetto, l'allerta resta alta: stop a auto e moto. L'Assemblea capitolina va dalla comunità ebraica

Ghetto, l'allerta resta alta: stop a auto e moto. L'Assemblea capitolina va dalla comunità ebraica

di Flavia Scicchitano
L'allerta al Ghetto di Roma è alta. Il quartiere ebraico è pedonalizzato per motivi di sicurezza, auto e motorini non possono entrare. I controlli delle forze dell'ordine dopo gli attentati terroristici di Parigi, sono rafforzati.



La volontà di reagire a tensione e paura e di tornare alla normalità resta però un baluardo e dalla Comunità ebraica parte l'invito, indirizzato alla neo presidente dell'Assemblea capitolina, Valeria Baglio: una passeggiata nel cuore del Ghetto per riscoprirne storia e cultura.











Insieme a Valeria Baglio ci sono l'assessore alla Scuola del Comune, Paolo Masini, la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici e il rabbino capo, Riccardo Di Segni. "Dopo i fatti gravissimi degli ultimi giorni vogliamo rafforzare il gemellaggio ideale tra Roma, Gerusalemme e la Comunità Ebraica - ha detto la presidente dell'Assemblea capitolina -. Abbiamo accolto immediatamente l'invito per la storia che lega la città di Roma a quella della comunità ebraica a dimostrazione del fatto che vogliamo essere una squadra unita al servizio di una città che dev'essere aperta, libera e sicura". Quindi l'incontro in via del Portico d'Ottavia, la visita all'interno della Sinagoga e del Museo ebraico.



"Un gesto bellissimo attraverso il quale vogliamo verificare se, paradossalmente, attraverso le ultime vicende non si possa rilanciare un momento di incontro nel quartiere - ha aggiunto Pacifici - che anche attraverso la prima pedonalizzazione della zona è rifiorito fra incontri enogastronomici e attività di ogni genere e gusto". E la chiusura al traffico potrebbe intensificarsi ancora, diventando definitiva ed estesa ad altre strade: "Siamo in work in progress - ha spiegato il presidente della Comunità - Stiamo verificando alcuni aggiustamenti ma l'ultima parola spetterà alla questura. Si devono coniugare le esigenze di sicurezza con quelle di residenti e commercianti".



"Questo è un quartiere estremamente vitale. È un polmone pulsante della socialità romana e un punto d'incontro tra culture differenti - ha concluso Di Segni -.
Un luogo in cui in condizioni normali c'è la folla e i ristoranti sono pieni, bisogna quindi immediatamente tornare a questa situazione. Cerchiamo di vivere normalmente malgrado tutto. E magari anche meglio".

Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Gennaio 2015, 14:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA