Il fotografo arrestato a Roma: "Organizzò
incontro tra una 18enne e un uomo facoltoso"

Il fotografo arrestato a Roma: "Organizzò incontro tra una 18enne e un uomo facoltoso"
ROMA - Un incontro tra una ragazza appena maggiorenne e un facoltoso uomo residente ai Parioli. quanto avrebbe organizzato Furio Fusco, il fotografo delle modelle arrestato ieri dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma con le accuse di adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione minorile.







Questo risulta dall'ordinanza di custodia cautelare da cui emerge che «l'ipotesi può essere inquadrata nel favoreggiamento della prostituzione di ragazze appena maggiorenni». All'inizio di giugno Fusco avrebbe proposto a una giovane di effettuare «un servizio fotografico con scene di nudo» nell'appartamento ai Parioli di un uomo facoltoso, precisando che quest'ultimo «sarebbe stato disposto a pagare molto di più se fosse arrivata lì senza trucco e si fosse truccata davanti a lui».







​Il servizio sarebbe stato retribuito 500 euro alla giovane più un'altra somma per lui. La ragazza sarebbe rimasta soddisfatta «dell'ottimo compenso», e durante una telefonata con Fusco precisava, riferendosi probabilmente ai rapporti sessuali, che non sarebbe successo «alla fine niente». Proprio in quell'occasione, l'arrestato spiegava alla ragazza che l'uomo dei Parioli avrebbe voluto incontrarla di nuovo.



GARANTE: STOP VOYEURISMO «Per l'ennesima volta un caso di cronaca che vede coinvolte minorenni diventa lo spunto per una spettacolarizzazione morbosa di vicende giudiziarie. Non si può trasformare l'informazione in una fiera del voyerismo». Il Garante della privacy «stigmatizza con forza il comportamento di alcune testate che oggi, nel dar conto del caso delle minorenni romane raggirate da un fotografo di moda, hanno riportato dettagli e particolari eccessivi». Il Garante ha aperto un'istruttoria e si riserva di adottare provvedimenti.



Il Garante della privacy sottolinea che sono stati riportati «dettagli e particolari eccessivi (soprattutto di natura sessuale), ampi brani di intercettazioni o sollecitato dichiarazioni delle ragazze coinvolte». Il Garante richiama, dunque, «tutti i media e i siti web al più rigoroso rispetto dei principi sanciti dalla Carta di Treviso e dal Codice deontologico dei giornalisti. Pur nel legittimo esercizio del diritto di cronaca su fatti di rilevante interesse pubblico, gli organi di informazione devono astenersi dal riportare dettagli e dati personali che possano rendere in qualunque modo identificabili i minori, evitando ogni forma di accanimento giornalistico, così come di soffermarsi su particolari superflui che non aggiungono nulla alla conoscenza dei fatti, ma che appaiono rivolti solo a sollecitare la curiosità dei lettori». «Il rispetto delle garanzie poste a tutela dei minori - prosegue il Garante - riguarda anche il dovere di astenersi dal pubblicare stralci di atti processuali la cui diffusione potrebbe, tra l'altro, pregiudicarne la dignità. Il diritto del minore alla riservatezza, specie quando è persona offesa, deve essere sempre considerato come primario rispetto al pur doveroso diritto di cronaca». Il Garante - si legge ancora nella nota - «ha aperto un'istruttoria sul caso e si riserva di adottare provvedimenti nei confronti delle diverse testate che abbiano violato i principi sopra richiamati, a partire da quelli della liceità e della essenzialità dell'informazione».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Luglio 2014, 19:45
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