Cucchi, la famiglia contro il perito:
"Ha orientato l'inchiesta"

Cucchi, la famiglia contro il perito: ​"Ha orientato l'inchiesta"

di Davide Manlio Ruffolo
Torna a dare battaglia Ilaria Cucchi con la presentazione, alla Procura di Roma, di un esposto che punta il dito sul consulente medico Paolo Arbarello (già direttore dell'Istituto di medicina legale 'La Sapienza'), nominato a suo tempo dai Pm per effettuare l'autopsia di Stefano Cucchi. Il documento, lungo 15 pagine, è stato scritto per «suggerire nuovi spunti di indagine» e per far luce su una sentenza che i familiari di Stefano Cucchi definiscono «sconcertante e frutto di numerose storture».





Nel documento, infatti, viene affermato che il perito Arbarello «ha significativamente orientato l'indagine». Secondo quanto ricostruito dalla Cucchi: «il professore ha sottoposto, ai Pm prima e alla Corte poi, delle non verità scientifiche su temi di comune e banale conoscenza e verificabilità, pur di minimizzare le lesioni di Stefano ed escludere qualsiasi legame di esse con la sua sofferenza e con la successiva morte». Inoltre, scrivono i familiari, il consulente medico «il 9 novembre del 2009, data di inizio delle operazioni dei consulenti del Pm a seguito dell'autopsia (riunione intervenuta dalle ore 9 alle ore 11)» intervistato al TG 5 delle ore 20.00 dichiarò, testualmente «sono portato più a ritenere che ci sia una responsabilità dei medici, però lo devo dimostrare». Un'affermazione che, per i familiari di Stefano, suonò come il tentativo di dimostrare la colpa dei soli medici e, inoltre, il tentativo di escludere qualsiasi nesso di causa fra lesioni e morte.



Nell'esposto, inoltre, compaiono anche alcune intercettazioni telefoniche dalle quali «emerge che in corrispondenza delle singole riunioni medico legali, i consulenti di parte degli agenti penitenziari ricevevano in qualche modo delle rassicurazioni sul fatto che sarebbe stata riconosciuta una 'morte naturale' di Stefano indipendentemente dalle lesioni subite».



Nell'esposto viene contestata anche la nomina di Paolo Arbarello a componente del cda della Milano Assicurazioni, avvenuta l'8 maggio del 2012. Un evento, questo, che sarebbe «portatore di un interesse qualificato nei confronti della società stessa, nonché del socio di maggioranza Fondiaria Sai e del gruppo Unipol», quest'ultimo «ente assicurativo dell'ospedale Pertini in cui Stefano fu ricoverato e dove morì».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Novembre 2014, 09:27
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