Nel mirino il primo cittadino: «Marino vattene», «Marino clandestino», «Marino dimettiti», alcuni dei cartelli esposti, oltre a «Roma vuole rispetto, questo schifo non lo accetto», «No ai roghi tossici, no alla prostituzione nelle strade», «Vogliamo una città sicura e bella, vogliamo trasporti pubblici efficienti». «Non era mai successo che i comitati uniti scendessero in piazza per protestare - sottolinea Franco Pirina, presidente del CAOP - e denunciare il degrado dei territori, tra mezzi pubblici carenti e microcriminalità, a cui si aggiungono i problemi dell'immigrazione continua». In tutto questo «il sindaco Marino non sta facendo niente, non è all'altezza di gestire Roma e il suo disagio. Se mi convoca? Non ci vado, tanto ai vertici sulla sicurezza e l'accoglienza invita solo i rappresentanti dei nomadi, non dei cittadini».
Si parte dall'Esquilino, spiega Augusto Caratelli, leader del Comitato difesa Esquilino-Monti, «perché è una polveriera pronta a esplodere. È da 10 anni che lanciamo l'allarme, siamo veramente stufi che Marino in un anno e mezzo non ci convochi per parlare dei territori.
Qui gli immigrati pregano per strada, è un'imposizione, vadano alla moschea a pregare!». E ancora dalle periferie: «Basta!!! Torpignattara non è un ghetto. Uguali leggi, uguali doveri per tutti», «Settecamini: difendiamo il nostro quartiere», retto da Domenico Corsale, leader del Movimento di quartiere: «Marino? Parlava di riqualificazione ma in un anno e mezzo non si è visto, faccio fatica a sentirlo come sindaco», afferma.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Novembre 2014, 15:02