Coca importata dalla Colombia, 15 arresti: c'è anche Fabiola Moretti, ex Banda della Magliana
di Davide Manlio Ruffolo
Tra gli arrestati anche Fabiola Moretti, già nota alla cronaca giudiziaria perché in passato aveva aderito alla banda della Magliana, che si sarebbe “avvalsa del ruolo di un gruppo di giovani pusher di Albano Laziale” ai quali forniva “la sua esperienza nel settore, dispensando consigli circa la qualità dello stupefacente” e fungendo da assaggiatrice del gruppo. Un’indagine complessa, realizzata in collaborazione con la DEA (Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale antidroga statunitense), che ha permesso di risalire al gigantesco traffico illecito che, in 3 anni, aveva già portato a 96 arresti al di fuori dell’Italia oltre che al sequestro di 11 milioni di dollari, frutto del traffico illecito.
Come ricostruito dagli investigatori, la droga partiva dal paese sudamericano e transitava per l’aeroporto di Bologna, dotato di meno controlli rispetto a Fiumicino, prima di raggiungere via treno la capitale dove veniva smistata. Per occultare la sostanza stupefacente ai controlli, i corrieri erano soliti inserirla all’interno di alcuni capi di abbigliamento. Le comunicazioni tra i sodali avvenivano attraverso telefoni Blackberry, dotati di un software che li rende difficilmente intercettabili. Un sistema che, però, è stato superato dagli inquirenti e che ha permesso loro di decifrare il codice usato dai pusher. Tra questi, ad esempio, la frase “la ragazza si è cambiata” significava che la cocaina era stata tagliata mentre se dicevano “faccio controllare i parcheggi” facevano riferimento alla necessità di effettuare un controllo delle carceri per individuare un corriere di cui avevano perso le tracce.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Novembre 2016, 10:04
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