"Diamo una casa a Chiara", appelli e petizioni
per la giovane massacrata dall'ex
di Raffaella Troili
«Ci sentiamo abbandonati - ripete il padre Maurizio - ci aspettavamo un sostegno visto che i medici ritengono che per Chiara la soluzione migliore sia la casa. Ma da noi non entra neanche la carrozzella in ascensore. E siamo in affitto, le cure costano. La struttura dove sarà trasferita ha tutto il mio rispetto, doveva andarci già 7 mesi fa poi ha fatto dei miglioramenti, non sta più con la bocca aperta a guardare il soffitto. Temo solo che possa fare passi indietro a livello medico, non potrà usufruire delle terapie che le hanno permesso progressi». La consigliera regionale Sel Marta Bonafoni ha sottoscritto la petizione «chiedendo al Governo di mettere in campo misure economico-legislative per assicurare condizioni di vita e di cura adeguati».
L'INCONTRO
Il ministro ha incontrato brevemente il papà, «le ho presentato Chiara, spiegato la situazione, ne ha preso atto niente più. Avrà un incontro con il direttore sanitario in cui si parlerà anche di lei». Il futuro delle persone che escono dai centri di riabilitazione altamente specializzati «è un dramma da risolvere» ha detto Lorenzin. Anche l'Associazione NonSoloChiara onlus e il Salvamamme ha lanciato una campagna di raccolta fondi: chiede a ogni deputato e senatore 100 euro anticipato dal proprio gruppo: pari a 94.500 euro. Il consiglio del I Municipio chiede al Comune di attivarsi per «intraprendere iniziativE per l'utilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità a favore dell'apertura di nuove case di semiautonomia e rifugio per donne vittime di violenza».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Febbraio 2016, 15:37