Migranti, linea dura di Maroni con i governatori
del Nord: "Chi li accoglie perde i contributi"

Migranti, linea dura di Maroni con i governatori del Nord: "Chi li accoglie perde i contributi"

di Giammarco Oberto
MILANO - «Ho deciso di scrivere una lettera ai prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini. E ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo. Non devono farlo e chi lo fa violando la legge subirà questa conseguenza».











La nave Hessen della marina militare tedesca sta sbarcando a Palermo 800 migranti salvati nel Canale di Sicilia (ieri sono state soccorse in tutto 2371 persone), quando all’altro capo dello Stivale il governatore lombardo Maroni sgancia la sua bomba. Ed lancia anche un sondaggio su Twitter: «I sindaci lombardi devono rifiutarsi di accogliere clandestini mandati da Roma. Se li prendono taglio i contributi regionali. Siete d’accordo?».



Maroni fa quadrato con il governatore del Veneto. «Smettiamola con l’illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico» sostiene Luca Zaia. Che non usa mezzi termini: «Il Veneto è una bomba che sta per scoppiare». E giù i dati: «In Veneto abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l’11 per cento della popolazione. Di questi, 42mila non hanno un lavoro. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti». Ed è ora di dire basta, s’impuntano i governatori leghisti. E trovato subito un sostenitore che leghista non è. «Non accoglieremo altri migranti come fanno Lombardia, Veneto e Valle d’Aosta» si allinea il neogovernatore ligure Giovanni Toti.



È il Piemonte a spaccare il fronte unito delle regioni del Nord. «È evidente la strumentalità politica di Maroni - dice Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni - abbiamo stabilito di smistare i profughi in tutto il Paese per ridurre il peso alle regioni del Sud». Si associa il sindaco di Torino Piero Fassino, anche presidente dell’Anci: «Non è nei poteri di un governatore decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro Paese. Tanto meno è accettabile che si minaccino riduzioni di risorse ai Comuni che ospitano profughi». «Maroni barbaro», commenta Landini, «metodi mafiosi» dice Sel. Per il premier Renzi quella di Maroni è «demagogia, filosofia dello scaricabarile»: «Non bastano gli slogan. Ed è difficile chiedere alla Ue un coinvolgimento quando nel tuo Paese alcuni dicono che il problema non li riguarda».



Intanto gli sbarchi continuano senza requie. Dall’inizio dell’anno sono 50mila le persone approdate in Italia. E secondo il britannico Guardian, che cita fonti della Royal Navy, sulle coste libiche ci sono «tra i 450 e i 500mila migranti» pronti a prendere il largo sulla carrette del mare.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Giugno 2015, 11:18
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