Spese pazze in Emilia Romagna: indagati
Richetti e Bonaccini, candidati a primarie Pd

Spese pazze in Emilia Romagna: indagati Richetti e Bonaccini, candidati a primarie Pd
ROMA - Le indagini della procura di Bologna sulle spese irregolari nel Consiglio regionale fra 2010 e 2011 si abbattono come una tegola sul Pd. Sono indagati sia Matteo Richetti sia Stefano Bonaccini, entrambi candidati favoriti alle primarie per la Regione, il 28 settembre.



Richetti è indagato per peculato (uso improprio di auto blu quando era presidente del Consiglio regionale) e poco prima che arrivasse la notizia, aveva annunciato il suo ritiro, motivandolo con ragioni personali. Poi è arrivato l'avviso di garanzia per Bonaccini, renziano anche lui pur essendo stato uno degli uomini più fidati di Bersani, indagato anche lui per peculato insieme ad altri sette esponenti del partito.



Ora sono in dubbio le stesse consultazioni di fine mese e non si esclude un intervento del Pd nazionale. Toccherà al premier sbrogliare la matassa, magari cercando una candidatura condivisa e riproponendo i nomi di Graziano Delrio o Giuliano Poletti per sventare il rischio di perdere la regione 'rossa'.



Nel Pd, il ministro Boschi ripete il mantra per cui “una cosa è essere condannati, un'altra è essere indagati” e non si sbilancia sul ritiro dalla corsa anche di Bonaccini: “Valuterà lui cosa fare. Nel Pd vale la regola delle primarie: vinca il migliore”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 15:10
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