Jobs Act, la Cgil: "In piazza il 25 ottobre".
I vescovi: "L'art. 18 non è un dogma"

Jobs Act, la Cgil: "In piazza il 25 ottobre". I vescovi: "L'art. 18 non è un dogma"

di Diodato Pirone
ROMA - L’abolizione dell'articolo 18 utile solo se crea posti di lavoro altrimenti "non serve a niente" e comunque lo stesso articolo "Non un dogma".

Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), in occasione dell’incontro sul tema del lavoro con i rappresentanti dei sindacati confederali del capoluogo ligure. Secondom il cardinale: «Non ci sono dogmi di fede e non ci sono dogmi di nessun genere per quel che riguarda le prassi sociali. Anche questo nodo - ha aggiunto - deve essere affrontato con una sola intenzione, un solo obiettivo: bisogna valutare questa questione in chiave propositiva perché qualunque decisione, qualunque modo di affrontare l’articolo 18, deve mirare a creare posti di lavoro o altrimenti non serve a niente. Vincerà un’idea ma non vincerà il bene di tutti ».



Intanto anche la Cgil si è messa in movimento. "Se il governo proseguirà sulla riforma del lavoro attraverso un decreto, tagliando di fatto il confronto con le parti sociali opure intervenendo per decreto, sarà inevitabile iindire lo sciopero generale", ha fatto sapere il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo all’assemblea nazionale della Fiom. La mobilitazione contro la riforma del lavoro è stata programmata dalla Cgil per il prossimo 25 ottobre.



Da registrare infine la frenetica attività della minoranza di sinistra del Pd in vista della riunione di lunedì della direzione Pd dedicata al Jobs act. "Nella riforma - ha sottolineato l'ex viceministro Stefano Fassina, bersaniano - non c'è nessun intervento certo di disboscamento dei contratti precari, la delega parla solo di una eventualità. E poi sugli ammortizzatori sociali per i precari la delega parla di risorse invariate, quindi quelle che oggi non bastano nemmeno andrebbero redistribuite su una platea molto più ampia". Un modo per dire che i contributi a carico delle imprese potrebbero aumentare.
Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Settembre 2014, 21:40