"La zona del Castello sta diventando un suk":
la denuncia del comitato di zona

"La zona del Castello sta diventando un suk": ​la denuncia del comitato di zona

di Simona Romanò
«Indecorosi i chioschi in largo Cairoli», sul perimetro dell'isola pedonale di piazza Castello, poco distanti dalla struttura dell'Expo-Gate. A sollevare il caso è Cesare Del Moro del comitato Buonaparte-Cairoli, che punta il dito su due gabbiotti spuntati di recente: uno vende magliette e gadget vicino alla magnolia che senza una raccolta firme sarebbe stata abbattuta per far posto al cantiere della pista ciclabile.





L'altro chioschetto, invece, ha esposto libri, mentre un terzo dovrebbe essere montato poco distante, sul marciapiede all'angolo fra Foro Buonaparte e via Ricasoli. I residenti dicono «no al suk a due passi dal Castello»: «I nuovi chioschi non sono decorosi per il contesto storico in cui si trovano, non sono esteticamente omogenei fra loro, con le strutture sporche di graffiti e ingombranti, tanto da togliere spazio ai passanti», commenta Del Moro.



Dubbi anche sui prodotti venduti. «Perché le magliette del calcio dovrebbero essere vendute allo stadio e non ai piedi di uno dei simboli di Milano», aggiunge Del Moro. Un'isola off limits ai motori voluta per godere di uno spazio nel cuore della città in armonia con il parco che s'estende fino all'Arco della Pace. I cittadini «sono delusi da Palazzo Marino», che aveva garantito la stretta su chioschetti e bancarelle per tutelare piazze e luoghi monumentali a rischio disordine.



Sotto accusa l'amministrazione che avrebbe delineato sulla carta una «zona rossa» - da piazza Duomo a piazza Duca d'Aosta, comprendendo anche piazza Castello - dove non è sufficiente presentare una regolare richiesta di occupazione del suolo per collocare gazebi oppure organizzare eventi: serve anche il parere di una commissione inter-assessorile, composta dalla sovrintendenza.

Intanto, il Comune è pronto fra le polemiche ad assegnare per il «fuori Expo» 83 nuove postazioni, 12 delle quali in Zona 1. «Una tipologia di commercio facilmente fruibile dai tanti visitatori previsti», motivò a suo tempo l'assessore competente, Franco D'Alfonso.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 09:05
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