Milano, sempre più persone vivono in povertà: boom di italiani disoccupati
di Simona Romanò
A Milano la Caritas lancia un allarme sociale: metà delle oltre 13 mila persone assistite dalla Diocesi ambrosiana sono concentrate proprio qui. Sono i dati che fotografano una situazione di crescente disagio. «La crisi è stata un terremoto sociale, perché ha aperto una faglia in cui sono cadute le persone che stavano sospese sulla soglia della povertà, i cosiddetti equilibristi», ha commentato ieri, presentando il XV Rapporto dell'Osservatorio diocesano, il presidente della Caritas Luciano Gualzetti.
È un'escalation di nuovi poveri: non sono gli emarginati comunemente supportati dai servizi sociali, dai senzatetto agli immigrati, ma uomini e donne del ceto medio che, per sfortuna o imprevisti della vita, si sono ritrovati nello stato di indigenza. È sufficiente perdere il posto di lavoro, anche solo momentaneamente, o ampliare il nucleo familiare con più figli. Gli equilibristi sono «in genere milanesi ultracinquantenni che fanno più fatica a risalire dal baratro in cui sono caduti».
A loro si rivolge Palazzo Marino, con l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino che promette: «Arriveremo a toccare la cifra record di 35 milioni all'anno investiti per azioni di sostegno al reddito, dal reinserimento lavorativo a progetti sull'abitare sociale». I nuovi poveri non saranno lasciati soli nella grande Milano: nel 53,9 per cento dei casi l'indigenza è dovuta alla disoccupazione che dura da più di un anno.
Si è ampliata anche la fascia degli emarginati gravi che non hanno nemmeno il denaro per nutrirsi Moltissimi sono stranieri (63%), soprattutto marocchini, peruviani e romeni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Novembre 2016, 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA