Milano, allarme scabbia tra i profughi
in stazione: "Quattro casi sospetti" -Foto

Scoppia l'allarme scabbia tra i profughi in stazione a Milano. Il Comune: "Quattro casi sospetti in ospedale"

di Simona Romanò
L’emergenza profughi porta quattro casi sospetti di scabbia, riscontrati ieri in Stazione Centrale. Lo ha riferito l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino: «Sono stati rilevati dagli operatori sanitari tra i migranti in attesa del trasferimento al Cie di via Corelli. Le 4 persone sono state portate dal 118 al Niguarda e al San Paolo per accertamenti ed eventuali cure».





Nessun allarme sanitario, sottolinea l’assessore, ma ritorna con urgenza la necessità di un punto medico permanente in Centrale. «Chiediamo da oltre un anno alla Regione d’istituire un presidio permanente nei luoghi dove i profughi arrivano spontaneamente per tutelare la loro salute e quella dei milanesi». Una precauzione necessaria per tranquillizzare tutti. Immediata la replica dell’assessorato regionale alla Sanità: «Da mesi monitoriamo eventuali malattie infettive nelle strutture d’accoglienza». Attacca il capogruppo della Lega Alessandro Morelli: «Chiediamo un piano di quarantena per tutti i migranti che raggiungono Milano».



Sono tanti, troppi, i profughi a cui serve ospitalità. Tanto che dall’altro ieri è scattata l’emergenza per l’escalation di nuovi arrivi. Circa 600 negli ultimi cinque giorni: siriani, eritrei, ma anche libici e sudafricani in fuga da guerre e carestie. Non solo uomini, ma anche intere famiglie con bambini (14mila i minori dallo scorso ottobre). I dormitori sono stracolmi e anche la notte scorsa sono state accolte 600 persone, mente una cinquantina sono rimaste senza un letto, costrette a un giaciglio di fortuna in Centrale.



La situazione rischia di precipitare e Palazzo Marino si sta mobilitando per attrezzare una tendopoli nel giardino del Cie. Ieri, il primo sopralluogo. «Sugli arrivi siamo assolutamente preoccupati - ha ribadito il sindaco Giuliano Pisapia - Milano non può farcela da sola. I bisogni sono triplicati, noi dobbiamo dare una risposta ai poveri, ma dobbiamo essere anche capaci di dare assistenza a chi scappa da situazioni di estrema difficoltà».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Aprile 2015, 09:09
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