Milano, colpo al racket dell'elemosina: blitz della polizia locale contro gli accattoni
familiari di nomadi romeni che andavano a prendere loro connazionali in Romania e poi li portavano a Milano con la promessa di farli lavorare. In realtà, li costringevano a chiedere le elemosina ai semafori o nei vagoni della metropolitana e li picchiavano
se non riuscivano a portare come 'incassò a fine giornata almeno 30-50 euro ciascuno.
Si trattava, dunque, di un giro d'affari per i presunti schiavisti di decine e decine di migliaia di euro, dato che le presunte vittime accertate sono una ventina in totale e le indagini, attraverso pedinamenti e intercettazioni, hanno ricostruito
un'attività da parte dei due clan di nomadi che è andata avanti quotidianamente negli ultimi mesi.
Nell'ambito dell'inchiesta agli arrestati sono stati contestati i reati di riduzione in schiavitù, tratta di schiavi e anche «acquisto e alienazione di schiavi», previsto dall'art. 602 del codice penale, perchè in alcuni casi i nomadi avrebbero anche comprato alcune vittime in Romania, pagando i loro
familiari, per condurle in Italia e poi costringerle a elemosinare. La gran parte delle persone sfruttate in questo racket dell'accattonaggio aveva anche seri problemi fisici e menomazioni.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Novembre 2014, 21:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA